Se omette questi dettagli della causa puoi rifiutati di pagare l'avvocato - Blitzquotidiano.it
Se l’avvocato omette questi dettagli della causa puoi rifiutarti di pagarlo: la nuova sentenza che cambia tutto.
La recente pronuncia della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale nel rapporto tra avvocato e cliente: l’obbligo di trasparenza sulle reali probabilità di successo di una causa.
Un mancato chiarimento sui rischi legali può comportare conseguenze drastiche per il professionista, fino alla perdita del diritto al compenso.
La vicenda giudiziaria e la parcella contestata
Il caso esaminato riguarda una controversia in materia di donazione, con una parcella legale che superava i 13.000 euro. La cliente, dopo aver perso la causa, aveva ricevuto un decreto ingiuntivo per il pagamento della somma dovuta all’avvocato. Contestando tale richiesta, la donna ha presentato opposizione, supportata dalla testimonianza dell’ex segretaria dello studio legale. Quest’ultima ha confermato che il legale non aveva adeguatamente informato la cliente circa l’elevato rischio di una sentenza sfavorevole. Il Tribunale di primo grado aveva però ridotto la parcella di soli 400 euro, sostenendo che la cliente, anche se correttamente informata, avrebbe comunque proseguito con il ricorso.
Tuttavia, questa valutazione è stata messa in discussione dalla Cassazione. Con l’ordinanza n. 25889 del 22 settembre 2025, la Corte Suprema ha accolto il ricorso della ricorrente, evidenziando come il giudice di merito avesse errato nel ritenere irrilevante l’omissione informativa. La Corte ha sottolineato che il fatto che la cliente abbia impugnato la sentenza non prova che avrebbe comunque accettato il mandato se fosse stata messa a conoscenza dei rischi sin dall’inizio.
La Cassazione definisce tale presunzione come “neutra”, inadeguata a fondare una convinzione precisa e convincente secondo l’articolo 2729 del codice civile, che disciplina l’onere della prova. L’ordinanza rafforza così il principio che l’obbligo di chiarezza è una componente essenziale della diligenza professionale, ai sensi dell’articolo 1176 del codice civile e della normativa forense vigente (Legge n. 247/2012). L’avvocato deve fornire al cliente informazioni dettagliate sulle possibili conseguenze negative del contenzioso, permettendo una decisione consapevole anche dal punto di vista economico.

La mancata comunicazione dei rischi comporta un’alterazione del rapporto fiduciario tra cliente e professionista, incidendo negativamente sulla qualità del servizio reso. Quando si dimostra che, se adeguatamente informato, il cliente non avrebbe conferito l’incarico, l’avvocato perde il diritto a qualsiasi compenso. In assenza di una prova così chiara, tuttavia, la violazione si traduce comunque in un inadempimento che il giudice deve valutare nella quantificazione del compenso, riducendolo in proporzione alla gravità della condotta negligente.
Questa pronuncia costituisce un monito importante per gli avvocati: la trasparenza e l’informazione completa non sono solo un obbligo deontologico, ma un elemento cruciale per la tutela dei diritti economici del cliente e per la legittimità del compenso professionale.
