Il nuovo ministro dell'Economia Gualtieri: "Mai la flat tax" Il nuovo ministro dell'Economia Gualtieri: "Mai la flat tax"

Roberto Gualtieri: “Mai la flat tax, no patrimoniale”. Reddito, quota 100 (per tre anni) e 80 euro confermati

Il nuovo ministro dell'Economia Gualtieri: "Mai la flat tax"
Il ministro dell’Economia Gualtieri con il premier Conte

ROMA – Primi punti fermi sulla manovra finanziaria che verrà e più in generale sulla politica economica del governo appena insediato. Il nuovo inquilino del Mef, Roberto Gualtieri – oggi a Helsinki per l’Ecofin -, intervistato da Repubblica ha definitivamente ammainato la bandiera leghista della flat tax (“non la faremo mai”) puntando a una riduzione delle tasse più progressiva e con un orizzonte triennale.

Quanto a quota 100 e reddito di cittadinanza, misure spot del governo precedente, saranno confermate. La prima fino ad esaurimento (fra tre anni e in ogni caso con la sicurezza che il suo poco appeal garantisce risparmi cospicui), la seconda sarà sottoposta a tagliando e miglioramenti (specie sulla parte lavoro, ferma rispetto al sussidio). Esclusi in partenza, assicura il ministro, patrimoniale e taglio del bonus Renzi da 80 euro.

Flat tax, “non la faremo mai”

La flat tax “è assolutamente archiviata. Non la faremo mai. Dava tanto a chi ha di più mentre noi siamo il governo degli asili nido, degli investimenti e della riduzione delle imposte ai più deboli. La sfida è avviare una riduzione della pressione fiscale con un orizzonte di intervento sui tre anni perché i provvedimenti seri non sono spot”. Gualtieri ha anche “escluso” una patrimoniale e confermato gli ’80 euro’ di Renzi.

“Quota 100 fino ad esaurimento” (tre anni)

“L’intervento sulle pensioni ‘Quota 100’ “andava fatto in modo diverso ma è sbagliato modificare costantemente le regole del gioco in materia previdenziale. Quota 100 ha durata triennale e l’orientamento è lasciare che vada a esaurimento”.

“Investimenti green scorporati dal deficit”

Il tempo degli scontri con l’Europa è finito, si apre una fase nuova. Lo assicura il neoministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, in un’intervista in apertura di Repubblica, in cui spiega che oggi i temi sono investimenti verdi, lavoro e asili nido. E riflette che il Green New Deal sostenuto dal governo sarebbe opportuno venisse scorporato dal calcolo del deficit strutturale.

Venendo alla Ue “il rapporto ambiguo e conflittuale della Lega con l’Europa ci è costato carissimo – sottolinea -. Credibilità, coerenza e fiducia non solo possono darci un grande dividendo in risparmi sul pagamento degli interessi, ma sono anche decisive se si vuole incidere sulle grandi scelte europee”. Il neoministro discuterà “della necessità di una politica fiscale dell’area euro più espansiva”. E’ “importante mettere in modo credibile il debito su un sentiero di riduzione: sia sostenendo la crescita, sia garantendo la sostenibilità della finanza pubblica”. (fonti Repubblica, Ansa)

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