Ryanair evade le tasse in Italia e rischia una contestazione fiscale per centinaia di milioni di euro? Se lo domandano gli esperti dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di Finanza.
‘Libero’ scrive che entrambi gli uffici stanno infatti lavorando in parallelo sullo stesso dossier che a breve potrebbe riservare novità esplosive, visto che si basa proprio su questo sconcertante quesito: perché la compagnia irlandese non versa un euro di tasse al nostro Erario?
Da un rapido monitoraggio è venuto fuori che compagnie straniere che offrono analoghi servizi low cost come Easyjet sono contribuenti del nostro fisco. Mentre Ryanair no, niente. Non ha sedi di rilievo in Italia, ma solo una modesta rappresentanza, visto che il quartiere generale rimane in Irlanda. E l’ipotesi, che si sta verificando in queste ore, è proprio questa: la compagnia si fa forte delle norme internazionali e non avendo una sede operativa nel nostro Paese non versa nemmeno un centesimo di tasse.
Un discorso inattaccabile. Ma solo in apparenza. Ryanair non sceglie gli aeroporti italiani solo come scalo di arrivo o di partenza. Alla clientela offre un ricco ventaglio di tratte nazionali collegando le dieci città che raggiunge in Italia, condizione che fa scattare l’obbligo di versare tasse nel nostro paese. Una situazione che deve essere ancora approfondita ma che se venisse confermata determinerebbe una maxi contestazione fiscale alla compagnia irlandese per tutti gli anni che ha trasportato milioni di passeggeri in Italia dimenticandosi dell’erario.
Nel frattempo, comunque, Ryaiair sospende 59 rotte domestiche in Italia. A partire dal 23 gennaio prossimo la compagnia low cost taglierà i voli nazionali dagli aeroporti di Roma-Ciampino, Bergamo-Orio al Serio, Alghero, Bari, Bologna, Brindisi, Cagliari, Pescara, Pisa e Trapani ma incrementerà i voli per l’Europa.
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