Sciacalli dell’Inps: falsi disoccupati e pensioni della madre morta

Pubblicato il 27 Dicembre 2011 - 15:25 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – C’è chi si presenta allo sportello dell’Inps a ritirare la pensione di papà morto dieci anni prima. Chi sostiene di essere un bracciante agricolo. Chi ottiene l’indennità di accompagnamento quando è ricoverato in un ospedale per lungo-degenti. Il catalogo delle truffe all’Inps è vario e articolato, gli accertamenti della Guardia di Finanza stanno fornendo un quadro inquietante per dimensioni e pervicacia. Come definire se non sciacalli quelle 56 persone che ricevevano senza averne diritto i fondi per il terremoto in Abruzzo?

Nel 2010 è stato di 1,1 miliardi di euro recuperato dai contributi e dai premi evasi per le casse dell’Inps, dopo gli oltre 88 mila accertamenti ispettivi effettuati. Nel 2011 la Guardia di Finanza ha accertato che 6500 falsi braccianti hanno causato un danno di oltre 42 milioni di euro. Solo in Sicilia, esaminando 33 mila istanze di disoccupazione, le Fiamme Gialle hanno individuato 1759 individui che hanno percepito tra i 1500 e i 9000 euro annui pur essendo in realtà titolari di partite Iva e svolgendo regolari attività imprenditoriali, professionali, commerciali. Transazioni commerciali coperte da fatture false attestavano falsi rapporti di lavoro con la compiacenza di datori che in questo modo occulotavano i redditi delle imprese. Tra questi 69 evasori totali e redditi non denunciati per circa 30 milioni l’anno.

A Palermo sono state denunciate 441 persone che si presentavano allo sportello dell’Inps con false deleghe per percepire la pensione del parente morto: risultato, 800 mila euro di danno al’Inps. Una donna di Palermo ha nascosto per dieci anni la morte di sua madre per riscuoterne la pensione. False autocertificazioni o silenzio di tomba, è il caso di dire, sui decessi permettevano l’accredito diretto sui conti postali o bancari. In Abruzzo, l’Inps aveva accordato indennità anche fino a 300 mila euro per chi a causa del disastro aveva subito danni agli impianti e la conseguente cessazione dell’attività imprenditoriale: 56 individui, che pure continuavano senza problemi a lavorare hanno fatto la richiesta. Sciacallaggio, appunto.