I “social” in Borsa, da Facebook a Twitter: le Ipo del settore hi-tech

I "social" in Borsa, da Facebook a Twitter: le Ipo del settore hi-tech
I “social” in Borsa, da Facebook a Twitter: le Ipo del settore hi-tech

ROMA – Linkedin, Facebook, Groupon, Tripadvisor e ora Twitter. Il “mondo social” sbarca in Borsa e “quando è in ballo una società tecnologica i multipli di Borsa saltano. Un esempio? In questo momento le valutazioni su Twitter oscillano tra 29 e 54 dollari. In pratica c’è chi ritiene che il prezzo debba crollare del 30% rispetto alle attuali quotazioni (41,5) e chi, invece, pensa che ci sia spazio per un apprezzamento del 30%”.

Scrive Vito Lops sul Sole 24 Ore:

Lo stesso è accaduto per Facebook che nei primi mesi dopo l’Ipo ha visto più che dimezzare il proprio valore mentre adesso vale il 25% in più del pur criticato prezzo stabilito per l’Ipo. Insomma, sono passati 14 anni dalla bolla di Internet e continua a ripetersi lo stesso copione: gli analisti non riescono a valutare in modo uniforme queste società perché il loro punto di forza è una incredibile massa critica di utenti (Facebook ne ha oltre un miliardo, Twitter più di 230 milioni, RenRen quasi 200 milioni e via dicendo) più che la capacità immediata di generare montagne di utili. Se i mercati azionari sono un posto per cuori forti, quando si tratta di società tecnologiche, la difficoltà di intercettare il fair value rende un investimento del genere ancor più coraggioso.
È troppo presto per capire come andrà a finire la scommessa Twitter (avrà ragione l’analista scettico A o il visionario B?) ma un mini bilancio su come sono andate le altre si può fare. La più performante è Linkedin che ha guadagnato il 376% dal prezzo dell’Ipo, seguono Yelp (+318%) e Pandora (+65%). Ma ci si può scottare: chi nel 2011 avesse puntato sulla “Facebook cinese” adesso avrebbe perso il 76% del capitale. In forte rosso anche un investimento in Zynga (-65%) e Groupon (-50%).

Gestione cookie