Sondaggio: 3 italiani su 5 temono la crisi economica. Famiglie in difficoltà, aumentano disoccupati e cassintegrati

Pubblicato il 14 Giugno 2010 - 10:40 OLTRE 6 MESI FA

soldiTre italiani su cinque hanno paura della crisi economica. Secondo un sondaggio condotto da Demos-Coop, il 60% degli italiani considera i problemi economici come la disoccupazione e l’aumento dei prezzi delle priorità da affrontare subito. Un rilevamento che risale a tre anni fa diceva che nel 2007  questa preoccupazione attanagliava il 37% dei nostri connazionali. Inoltre secondo il 55% degli intervistati il governo ha mentito sulla reale gravità della crisi.

La preoccupazione nasce innanzitutto dalle difficoltà percepite all’interno dei nuclei familiari: il 18% degli intervistati ha dichiarato che qualche suo parente ha perso il lavoro, il 24% ha affermato che almeno un suo parente è stato messo in cassa integrazione, mentre il 27% ha confessato di aver chiesto un prestito a parenti e amici. Dalla ricerca è emerso che il 17% delle famiglie italiane è da consideare in grave difficoltà. Infatti il 55% del campione preso in esame ha affermato che è inutile fare progetti per sé e per la propria famiglia.

Gli italiani sono molto preoccupati soprattutto che il nostro Paese possa fare la fine della Grecia, che sta vivendo l’incubo del crac finanziario. Quasi il 50% degli intervistati ha detto che, per colpa della crisi economica, le finanze italiane possano subire un tracollo pari a quello greco.

Nonostante le paure, il 52% degli italiani giudica positivamente l’operato del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, mentre il gradimento nei confronti del governo si ferma alla soglia del 42%, esattamente come  l’apprezzamento per il premier Silvio Berlusconi.

Secondo il sondaggio, gli italiani sono meno preoccupati dall’immigrazione, in ottica lavorativa, rispetto al 2007: il 25% ha affermato che gli immigrati sono un pericolo per l’immigrazione, mentre 3 anni fa lo pensava il 43% degli intervistati. Inoltre il 52% considerano oggi gli immigrati una risorsa per la nostra economia: nel 2010 lo pensava il 41% degli intervistati.