Stabilità, detrazioni sulla casa e 200 euro in più in busta paga fino a 30mila €

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Novembre 2013 - 08:53 OLTRE 6 MESI FA
Stabilità, detrazioni sulla casa e 200 euro in più in busta paga fino a 30mila €

Stabilità, detrazioni sulla casa e 200 euro in più in busta paga fino a 30mila €

ROMA – Detrazioni obbligatorie sulla casa in base al reddito e 200 euro in più in busta paga sotto i 30 mila euro. Sono i nodi principali sui quali si sta cercando di intervenire per migliorare la legge di stabilità: i partiti hanno tempo fino a giovedì per presentare gli emendamenti. Lo riporta il Corriere della Sera:

Per il cuneo, sul quale tuttavia il governo aveva lasciato mano libera a Parlamento e parti sociali, si sta andando verso un abbassamento della platea sotto i 30 mila euro lordi di reddito. In soldoni significa 200 euro netti all’anno in più in busta paga da erogare probabilmente in un’unica rata.

Per il nuovo regime fiscale per la casa, che tutta la maggioranza vuol rendere più semplice, si profilano detrazioni obbligatorie sulla Tasi per le famiglie in base al reddito e al numero dei componenti. Questa modifica – “la prima che faremo” – è stata annunciata dal ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta.

Anche sulle pensioni sono in cantiere alcuni cambiamenti. Scrive sempre il Corriere:

“Le norme relative all’indicizzazione delle pensioni vanno modificate perché sono inique, non si può ancora mortificare il potere d’acquisto dei pensionati che, tra l’altro, sono la stampella di molte giovani famiglie – afferma il parlamentare Pd Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera ed ex ministro del Lavoro.

Per quanto riguarda gli esodati, la “salvaguardia” di 6 mila lavoratori nella legge di Stabilità non risolve il problema che andrebbe affrontato anche con l’introduzione della flessibilità in uscita dal lavoro”.

Il terzo argomento che va rivisto – dice Damiano in sintonia con Fassina – è quello delle partite Iva autentiche alle quali va congelato l’aumento dei contributi previdenziali previsto nel 2014.