Recessione Usa, tagli al settore pubblico: sindacati contro i repubblicani

Pubblicato il 11 Gennaio 2011 - 05:45 OLTRE 6 MESI FA

L’esigenza di molti Stati americani di trovare un modo per uscire dalla morsa della recessione e le necessità di bilancio, stanno spingendo i governatori di diverse fedi politiche a tagliare i salari e le pensioni dei dipendenti pubblici.

In alcuni casi però le misure che i governatori hanno in serbo, in particolar modo quelli Repubblicani, danno l’impressione di essere una mossa per imbrigliare i principali sindacati americani, compresi quelli del settore privato, e la sua rilevanza nelle contrattazioni dei contratti di lavoro.

Molti dei legislatori che stanno spingendo per dei cambiamenti radicali all’interno dei sindacati lamentano che questi sono ormai diventati un fattore fondamentale in ogni campagna politica. I leader delle associazioni dei lavoratori invece vedono questo sforzo come una vendetta da parte dei Repubblicani per avere appoggiato i candidati democratici alle elezioni di mid-term del novembre 2010.

In un memorandum interno, uno dei maggiori sindacati americani, la A.F.L.-C.I.O., ha informato che in 16 Stati (tutti governati da Repubblicani), i legislatori stanno cercando di tagliare i fondi ai sindacati del settore pubblico. Nel rapporto, il sindacato teme che i legislatori repubblicani vogliano rendere facoltative le sovvenzioni dei dipendenti pubblici ai sindacati. Tale misura è già presente in 22 Stati americani  e comporterebbe una assenza quasi totale della rappresentanza sindacale sul posto di lavoro perché li “priverebbe di risorse e li metterebbe in ginocchio”, come ha detto il professore Charles E. Wilson della Ohio State University.

“Con le pesanti sconfitte subite durante le elezioni in tutto il paese, rischiamo di venire attaccati su tutti i fronti in quegli Stati che adesso sono sotto il totale controllo dei Repubblicani”, ha detto un portavoce del sindacato. In particolare sono sei gli Stati dove il sindacato si sente più vulnerabile: Indiana, Maine, Michigan, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin. Il più “agguerrito” sembra essere l’Ohio, dove il neo-eletto governatore repubblicano John Kasich intende vietare il diritto ad unirsi in un sindacato ad oltre 14,000 assisenti sociali e proibire il diritto di sciopero agli insegnanti.

I Repubblicani ritengono che queste misure possano attrarre capitali per gli investimenti oltre che diminuire la spesa pubblica poiche’ gli impiegati statali sono quelli che hanno subito meno gli effetti della recessione. Le unioni sindacali, dal canto loro, dicono che le proposte che sono state avanzate in questi giorni avrebbero un impatto minimo sui bilanci pubblici e dimostrano come il tutto sia un pretesto per abbattere i sindacati.

Michael Hough, direttore della task force della camera di commercio americana, dice che lo scopo di queste misure non è politico, ma di ridurre l’ormai dilatato potere dei movimenti dei lavoratori. “I bilanci dei governi sono aumentati per via del costo delle pensioni e degli stipendi degli impiegati”, ha detto, “ed è ora di affrontare il problema.”