Tariffe fisso-cellulare, sfumano le riduzioni Ue? Guerra da 1,6 miliardi

ROMA – La guerra, quella delle telecomunicazioni e delle tariffe dei cellulari vale circa 1,6 miliardi di euro.

Tra l’Ue che chiede di ridurre i costi e gli operatori che sbuffano il quadro attuale vede Wind e Vodafone che frenano di fatto sui tagli chiesti dall’Ue, giovedì c’è l’Agcom che giovedì deciderà sulle tariffe di terminazione fisso-mobile che gli operatori dei fissi pagano a quelli dei mobili.

Per i clienti però non ci sarà nessuno sconto. Il terreno di battaglia è più o meno questo: Wind e Vodafone vogliono che la situazione resti così fino al 2015, mentre British Telecom e Fastweb premono per il contrario e quindi chiedono una sforbiciata.

Adesso i costi sono di 5,3 centesimi al minuto per le chiamate sulle reti Tim, Vodafone e Wind mentre per “3” 6,3: l’Ue chiede che le tariffe arrivino a 0,98 centesimi. Gli operatori di telefonia mobile, come previsto, protestano e non hanno nessuna intenzione di fare retromarcia.

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