Addizionale Irpef. Occhio allo stipendio di gennaio, perdi da 20 a 100 €

Pubblicato il 18 Gennaio 2012 - 11:53 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Da venti a 100 al mese, euro più euro meno, è la misura della prima intrusione nelle tasche degli italiani del governo Monti, il mandante, ad opera delle Regioni, gli esecutori materiali.  Con la prima busta paga dell’anno a gennaio, più leggera a secondo della retribuzione e della regione di appartenenza, si inizieranno a vedere gli spiacevoli effetti dell’ultima manovra salva-Italia. Si comincia subito con le addizionali regionali Irpef che, essendo retroattive, valgono per il 2011 e si iniziano a pagare appunto già da gennaio, in particolare per i dipendenti delle aziende private dove il conguaglio viene effettuato tra dicembre e febbraio (a seconda di quando cade si inizia a pagare dal mese successivo). Per gli statali il calcolo si fa a febbraio ma la trattenuta vera e propria parte da marzo fino a novembre, per un esborso in nove rate. I lavoratori autonomi dovranno preoccuparsi da giugno.

La misura consiste in una maggiorazione dello 0,33% dell’aliquota che passa dallo 0,9% all’1,23%, un aumento che porta nelle casse dello Stato un po’ più di due miliardi di euro. Tuttavia, le aliquote preesistenti variano da regione a regione che possono, a discrezione aumentarle fino a un massimo dello 0,50%. Nelle regioni in rosso (Campania, Molise, Calabria) dove cioè è stato sforato il budget sanitario, l’aliquota può essere aumentata fino allo 0,80%. Se si considera un reddito imponibile medio di 18.900 euro, il prelievo annuo passerà da 231 a 293 euro. Se si parte invece da un imponibile di 30 mila euro, si pagheranno 99 euro in più. Infine, se la base di partenza è di 50 mila euro, il balzello aumenterà di 165 euro.

Guardando nel dettaglio, vediamo quanto si paga, regione per regione e per diversi livelli contributivi, utilizzando una infografica preparata dal Corriere della Sera. Lo Studio De Fusco ha proposto una simulazione prendendo in esame tre profili differenti e tre regioni distinte. La Lombardia dove l’aliquota è all’1,23% (ma suscettibile di un aumento fino all’1,73% a seconda degli scaglioni di reddito), il Lazio, con un’aliquota all’1,73% e la Campania che raggiunge il tetto del 2,03%.

Un operaio di secondo livello il cui imponibile è di 15,442 euro pagherà a gennaio 17,2 euro in Lombardia, 24,2 euro nel Lazio e 28,4 euro in Campania.

Un impiegato di commercio di quarto livello il cui imponibile (per via di detrazioni eventuali) arriva a 15,882 euro pagherà in Lombardia 18 euro, nel Lazio 25 euro, in Campania 29,3 euro.

Un dirigente di industria il cui imponibile è calcolato (deducendo la spesa per assistenza sanitaria) in 51 mila euro, pagherà di addizionale Irpef in Lombardia 73,1 euro, 81,6 euro nel Lazio, 95,8 euro in Campania.

E’ evidente come il Sud Italia sia il più colpito dalla nuova Irpef 2012. Se, per esempio, nell’estremo Nord del Paese, a Bolzano con 35mila euro di reddito si devono versare alla Regione 430 euro di Irpef l’anno, in Calabria, a parità di reddito, l’addizionale si aggira intorno ai 710 euro.