Aumentano i tassi su Bot e Cct, il Tesoro teme l’effetto ‘bunga bunga’ sui mercati

Pubblicato il 9 Novembre 2010 - 13:21 OLTRE 6 MESI FA

Il ministero del Tesoro teme l’effetto “bunga bunga” su Bot e Cct. Nell’ultimo mese, infatti, quello delle polemiche politiche sulle feste del premier e le escort, i tassi di interesse dei titoli si sono alzati, aumentando così lo “spread”, ossia la differenza con i tassi di interesse dei Bund tedeschi.

Lo scrive Roberto Petrini su Repubblica: “In meno di due mesi il Tesoro dovrà chiedere il rinnovo di circa 44 miliardi (30,7 di Bot e 14,1 di Cct). La cifra non è irraggiungibile ma il rischio è che lo Stato italiano incontri sempre maggiori difficoltà e sia costretto a sborsare di più, è concreto. Il termometro è il cosiddetto spread cioè la differenza dei nostri tassi d´interesse con quelli tedeschi: nell´ultimo mese in tutti i paesi periferici si è avviata una nuova corsa al rialzo sulla scia del caso Anglo Irish Bank e delle preoccupazioni sulla tenuta delle manovre di rientro”.

“Ma per l’Italia c’è qualcosa in più: dalla fine di ottobre, quando è scoppiato il caso Ruby, i tassi sul Btp decennale, il punto di riferimento dei mercati, hanno fatto un salto verso l´alto portandosi dal 3,90 del 27 ottobre al 4,03 di ieri. Di conseguenza il differenziale con il Bund tedesco è salito di un terzo di punto passando da quota 1,32 punti percentuali all´ 1,64 di ieri. Gli analisti parlano di «effetto bunga bunga» in particolare per il Btp biennale il cui spread con l´analogo prodotto del tesoro tedesco dal 27 ottobre al 2 novembre è schizzato da 83 a 112 punti base”.

“C’è un terzo fronte scoperto che rischia grosso: quello del federalismo. Sul fronte dei Comuni e delle Regioni sale un certo nervosismo. I Municipi, costretti in questi giorni a fare i bilanci di previsione e a tagliare i servizi, chiedono il rimborso della vecchia pratica Ici prima casa, mentre le Regioni, che attendono il ristoro dei tagli praticati con la manovra del luglio scorso, sono sul piede di guerra: «Da dove vengono le risorse del maximendamento», ha detto ieri il presidente del “parlamentino dei governatori” Errani. Insomma se c’erano disponibilità, perché ci avete risposto sempre no?”