Patto stabilità Ue, Trichet: “Sì a sanzioni automatiche per chi non lo rispetta”

Pubblicato il 21 Giugno 2010 - 20:28 OLTRE 6 MESI FA

Jean Claude Trichet

Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, si è detto d’accordo per l’introduzione di sanzioni più efficaci per i Paesi che non rispettano le norme del Patto Ue di stabilità e di crescita.

“Queste dovrebbero essere applicate non solo per affrontare i deficit e i debiti eccessivi, ma anche quando i Paesi non compiono passi sufficienti verso gli obiettivi di bilancio di medio termine”, ha affermato il presidente della Bce. Per Trichet, quindi, quello che serve è “un’ampio spettro di sanzioni finanziarie, oltre a sanzioni di tipo non finanziario e sanzioni procedurali, fino alla limitazione o alla sospensione dei diritti di voto” degli Stati recidivi.

L’appello di Trichet cade nel delicato momento in cui all’interno della task force guidata dal presidente della Ue, Herman Van Rompuy, si cerca un compromesso per varare al più presto una riforma del Patto che segni una svolta sul fronte del rafforzamento della vigilanza dei conti pubblici, sia in fase preventiva che in fase correttiva. Per Trichet – intervenuto al Parlamento europeo – “a livello dei 27 e in particolare nella zona euro è necessario avere strumenti più efficaci per prevenire e correggere i livelli eccessivi di deficit e di debito. Ciò – ha spiegato – rende necessaria una più stringente attuazione delle regole, anche incrementando l’automaticità e la velocità dei vari stadi delle procedure di infrazione”. Insomma, per Trichet “l’applicazione delle sanzioni deve essere semiautomatico”.

Nulla a che vedere con la situazione attuale, dove le sanzioni per chi viola il Patto Ue esistono ma di fatto non vengono mai applicate. Nel dettaglio, il presidente della Bce auspica che “le sanzioni siano applicate molto prima rispetto a quanto accade attualmente e siano più severe nella loro portata”. “Esse – spiega inoltre – non dovrebbero essere indirizzate solo a chi presenta livelli di debito eccessivo, ma anche ai Paesi che non compiono sufficienti progressi verso gli obiettivi di bilancio di medio termine”.

Parlando davanti ai membri della commissione affari economici e finanziari del Parlamento europeo, Trichet ha poi ribadito come quest’anno e il prossimo la ripresa resterà “moderata” e caratterizzata da “una prolungata incertezza” e da persistenti “tensioni in diversi segmenti dei mercati finanziari”. Proprio quest’ultimi sono ancora lontani da una definitiva stabilizzazione, col credito all’economia reale – vale a dire i prestiti delle banche a famiglie e imprese – che ancora soffre di una “complessiva debolezza”. E a proposito degli stress test che le banche europee dovranno avviare rendendone pubblici i risultati – come deciso dai capi di Stato e di governo della Ue – Trichet si è detto soddisfatto. Assicurando che chiederà alle autorità di vigilanza nazionali di fare il massimo per testare il livello di solidità degli istituti di credito ed “avere pronte anche le soluzioni che dovessero rendersi necessarie dopo i test”.