Ue: per il mercato europeo della chimica il pericolo viene da Pechino

Pubblicato il 11 Febbraio 2011 - 17:03 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Per il mercato della chimica europeo è allarme Cina: la repubblica popolare, scrive oggi il Sole-24 Ore, promette il sorpasso entro pochi anni.

L’allarme è stato lanciato dal presidente della Confederazione europea dell’industria chimica Giorgio Squinzi: “La competitività è in cima alle priorità della mia presidenza in un contesto in cui la chimica europea sta perdendo terreno. Nel 2010 ha registrato una crescita forte ma siamo ancora lontano dai livelli pre-crisi”, ha detto ieri, 10 febbraio, a Bruxelles durante la conferenza sulla “Competitività della chimica europea”.

Squinzi ha dimostrato le sue parole con i dati: tra il 1999 e il 2009 il fatturato dell’industria chimica nel mondo è cresciuto del 60 per cento ma l’Europa, che nel ’99 vi deteneva una quota del 32,1 per cento, l’ha vista assottigliarsi fino al 24 per cento del totale. La Cina, invece, è passata dal 5,8 per cento al 22,2 dei ricavi totali.

“Il tempo lavora contro di noi. L’Europa continua a mantenere la leadership in un mercato globale che cambia in continuazione e ci mette in difficoltà. Ma per non rischiare di perderla deve agire unita e subito”, ha aggiunto Squinzi, che ha proposto di scommettere sempre di più su innovazione e valorizzazione del capitale umano per restare all’avanguardia sia nelle tecnologie sia nei volumi di produzione, e di fare un uso efficiente delle risorse e una politica commerciale moderna.

Per il commissario Ue all’Industria Antonio Tajani sono positive la liberalizzazione degli scambi e degli investimenti e l’internazionalizzazione delle imprese, oltre che l’apertura del mercato europeo.  In breve,  sottolinea il Sole, l'”l’internazionalizzazione non deve essere malvagia”.

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