Unicredit, trattative sugli esuberi. Sindacati fiduciosi: “Accordo entro 2 settimane”

Pubblicato il 6 Ottobre 2010 - 21:11 OLTRE 6 MESI FA

Le trattattive sui 4.700 esuberi di Unicredit sono ancora in una fase interlocutoria. Intanto il neo amministratore delegato, Federico Ghizzoni è atteso in Bankitalia, prima della sua partenza per il vertice dell’Fmi a Washington.

Per quanto riguarda i tagli azienda e sindacati, al termine di una nuova giornata di lavori che ha interessato il gruppo e i rappresentanti interni dei lavoratori, si sono dati un nuovo appuntamento la settimana prossima, a partire da martedì 12 ottobre.

La riunione del 6 ottobre segue quella che aveva visto seduti allo stesso tavolo il neo capo azienda Federico Ghizzoni, il direttore del personale, Rino Piazzolla e i segretari generali delle diverse sigle sindacali.

Gli incontri proseguono a ritmo intenso con Ghizzoni che è anche impegnato a sciogliere i nodi sulla governance e tra il 7 e l’8 è atteso a Palazzo Koch insieme al presidente, Dieter Rampl. Sul tavolo, oltre alla direzione generale, c’è la questione del peso libico nell’azionariato.

Nella trattativa sugli esuberi si continua a ragionare su esodi volontari e incentivati con un obiettivo di 3.000 fuoriuscite per il 2013. In relazione, invece, agli assetti di vertice Ghizzoni sta valutando se creare una figura di direttore generale o due. La scelta, sarà comunque interna e riguarderà i tre attuali vice ceo: Paolo Fiorentino (Gbs strategic business), Sergio Ermotti (Corporate e Investment banking), Roberto Nicastro (retail).

Al momento, tuttavia, non risultano nè convocati comitati interni nè un eventuale Consiglio di amministrazione per ratificare la nomina o le nomine. Tutti appuntamenti che potrebbero, comunque, tenersi quando Ghizzoni rientrerà dagli Stati Uniti.

Intanto il bilancio in Borsa del cambiamento al vertice, con l’uscita di Alessandro Profumo, non è preoccupante. Dai primi rumors sull’uscita dell’ex a.d, cioé poco più di due settimane, il titolo ha ceduto il 4,5% (oggi -1,18% a 1,83 euro) contro una perdita del settore bancario del 2,6 per cento.

Al termine del secondo giorno di trattative sulla questione dei 4.700 esuberi, i sindacati si dicono ottimisti di raggiungere un accordo con l’azienda entro le prossime due settimane. Secondo quanto riferito, UniCredit avrebbe garantito l’assunzione entro il 2013 di 2.000 dipendenti, di cui 1.000 precari. Tra gli assunti dovrebbero esserci anche i dipendenti dell’ex gruppo Delta (CaRi San Marino).

Prerogativa per l’assunzione è la conoscenza della lingua inglese e di giovani laureati. D’altro canto, allo stato attuale, non è stata ancora individuata la ripartizione regione per regione dei 4.700 esuberi. Questa verrà affrontata di pari passo con l’ individuazione dei dipendenti che lasceranno il gruppo. Tra le altre proposte avanzate ai sindacati anche la proposta di uscite incentivate a 36 anni di servizio anziché 40.