Usa, economia. Previsioni positive per il 2011, la ripresa va avanti

di Licinio Germini
Pubblicato il 28 Gennaio 2011 - 09:08 OLTRE 6 MESI FA

I datori di lavoro assumeranno più personale quest’anno e l’economia americana crescerà più di quanto previsto tre mesi fa, secondo un’inchiesta dell’Associated Press,  che ha riscontrato crescente ottimismo tra i principali economisti.

Questa la buona notizia. La cattiva notizia è che la disoccupazione resterà molto alta, quasi il 9 per centro entro la fine dell’anno. Inoltre secondo la maggioranza degli economisti bisognerà attendere fino al 2016 prima che torni ai livelli normali del 5-6 per cento.

Le valutazioni più fiduciose degli economisti, 19 mesi dopo la fine della più grave recessione dai tempi della Grande Depressione, si fondano sulla riduzione delle tasse sulla previdenza sociale e sull’aumento del valore delle azioni, che indurranno gli americani a spendere di più e quindi a rafforzare l’economia.

”La gente si renderà finalmente conto che la ripresa è effettivamente in atto, e che non si tratta solo di una ripresa immaginata dagli economisti”, ha dichiarato Lynn Reaser, membro della National Association for Business Economics.

L’indagine dell’Associated Press ha sondato 42 economisti privati, accademici e di corporazioni. Queste le loro previsioni:

– L’economia crescerà quest’anno del 3,2 per cento, di contro al 2,7 previsto a ottobre. L’anno scorso era cresciuta meno del 3 per cento.

– I datori di lavoro creeranno un totale di 2,2 milioni di nuovi posti di lavoro, di contro all’1,6 milioni previsti tre mesi fa, ed all’1,1 per cento dell’anno scorso.

– I consumatori spenderanno quest’anno il 3,2 per cento più che l’anno scorso, di contro alla stima del 2,5 per cento effettuata a ottobre, ovvero il doppio di quanto si prevede per il 2010.

– Quest’anno l’inflazione si attesterà sull’1,8 per cento, appena superiore alle precedenti previsioni dell’1,7 ed all’1,5 per cento dell’anno scorso. L’Associated Press rileva che la previsione dell’1,8 per cento è in linea con quello che la Federal Rerserve considera necessaria per una sana economia.

Tra le ragioni dell’ottimismo degli economisti ci sono il prolungamento dei tagli sulle imposizioni fiscali,  un più facile accesso ai prestiti bancari, l’aumento del valore dei titoli di borsa e un governo che sembra più bendisposto verso le priorità del mondo degli affari.

Interrogati su quali potrebbero essere i pericoli rispetto alle loro fiduciose aspettative, ovvero la caduta dei prezzi delle case, l’aumento di prezzo dei prodotti energetici, il massiccio disavanzo federale e la crisi del debito in Europa, gli economisti hanno espresso il parere che nessuno di questi fattori rappresenta un serio pericolo per l’economia americana.

Dice Rajeev Dhawan, direttore del Forecasting Center della Georgia State University: ”Quest’anno sarà migliore del 2010 per quanto riguarda le assunzioni, la spesa e la crescita economica. Purtroppo la disoccupazione scenderà solo lentamente. Ma almeno possiamo dire che la ripresa sta andando avanti”.

Esposto a rischi è invece il presidente Barack Obama, che potrebbe risentire della sfiducia degli elettori nei confronti della sua politica economica. Secondo un sondaggio AP-Gfk, oltre la metà degli americani disapprovano la sua gestione, mentre solo il 35 per cento la approva, una diminuzione del 5 per cento rispetto all’anno scorso.