Algeria, il 30% nostro gas viene da lì: è il nostro primo fonritore

Pubblicato il 17 Gennaio 2013 - 20:20 OLTRE 6 MESI FA
Il sito petrolifero di In Amenas, in Algeria (Foto Lapresse)

ROMA – Sapete da dove arriva il gas che usate per cucinare? Quasi tutto dall’Algeria. Quel Paese, lo stesso del blitz al sito petrolifero di In Amenas, è il primo fornitore di gas dell’Italia. Nel 2011 da lì proveniva il 30% delle nostre importazioni totali di gas, circa 23 miliardi di metri cubi.

Con oltre 4.500 miliardi di metri cubi di riserve di gas, è il decimo Paese al mondo per ricchezza di materia prima.

Nel 2011 l’Algeria ha prodotto 82,7 miliardi di metri cubi di gas e quasi 1,9 milioni di barili al giorno di petrolio, fornendo in questo caso all’Italia il 2,3% del suo fabbisogno di greggio. Il sito di In Amenas copre il 18% delle esportazioni del Paese, ma al momento l’impatto sulle forniture di gas verso l’Europa sembra limitato.

Secondo i dati di Snam i flussi sono infatti passati da 70-75 milioni di metri cubi al giorno a 60-65 milioni, ma al momento, complice l’andamento a pieno regime degli altri gasdotti che arrivano nel nostro Paese, non c’è nessuna situazione di emergenza.

Gli interessi italiani nel Paese nordafricano sono coperti da Eni, presente in Algeria con 39 concessioni minerarie. Nel 2011 la produzione di idrocarburi in quota al gruppo è stata di 72mila barili di olio equivalente al giorno. In particolare, le forniture di gas naturale del cane a sei zampe sono state pari a 13,94 miliardi di metri cubi. Il che significa che il 17% del totale degli approvvigionamenti di gas naturale Eni per l’Italia proviene oggi dall’Algeria.

L’attività di esplorazione e produzione è concentrata nell’area di Bir Rebaa nel deserto sahariano sud-orientale, dove Eni è presente in 9 blocchi diversi. A maggio 2012 il gruppo ha ottenuto con una quota del 49% anche il permesso esplorativo a Kerzaz, nel Bacino del Timimoun nell’Algeria sud occidentale, 400 chilometri a sud est del campo giant di Hassi R’Mel.

E’ proprio da Hassi R’Mel, uno dei piu’ importanti giacimenti di gas naturale del mondo con riserve accertate per 2.000 miliardi di metri cubi, che parte il sistema di metanodotti Trans-Mediterraneo o Transmed, 2.200 chilometri di tubature nate per esportare il gas in Europa.

Il primo tratto del gasdotto, lungo 550 chilometri e gestito dalla compagnia algerina Sonatrach, trasporta il gas naturale in Algeria, dal giacimento di Hassi R’Mel fino al confine con la Tunisia. Da lì partono due linee in Tunisia, mediante il Trans Tunisian Pipeline Company (TTPC), fino alla costa tunisina sul Canale di Sicilia. Altre cinque linee lunghe ciascuna 155 chilometri (775 chilometri di sviluppo complessivo) attraversano quindi il Mediterraneo, mediante il Trans Mediterranean Pipeline Company (TMPC), fino a Mazara del Vallo, punto d’ingresso in Italia. Due linee lunghe circa 1.500 chilometri ciascuna vanno infine da Mazara del Vallo a Minerbio (Bologna).

Ancora in fase di realizzazione è invece il progetto Galsi, il gasdotto da 8 miliardi di metri cubi destinato a collegare l’Algeria con la Sardegna e quindi la Toscana. Soci del progetto sono, oltre a Sonatrach, Edison, Enel e Hera.