Enel chiude la sua ultima centrale a carbone in Cile

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Maggio 2020 - 07:57 OLTRE 6 MESI FA
Enel comunica che chiude la sua ultima centrale a carbone in Cile

Enel chiude la sua ultima centrale a carbone in Cile

ROMA – Enel annuncia che le sue controllate cilene Enel Chile ed Enel Generación Chile hanno informato il mercato della decisione dei rispettivi Consigli di Amministrazione di accelerare la chiusura dell’impianto a carbone Bocamina, situato a Coronel.

Nello specifico, Enel Generación Chile richiederà alla Commissione nazionale per l’energia (CNE) cilena di autorizzare la cessazione dell’operatività dell’Unità I (128 MW) e II (350 MW) del suddetto impianto, rispettivamente, entro il 31 dicembre 2020 e il 31 maggio 2022.

La chiusura, che è subordinata all’autorizzazione sopra indicata, ha subito un’accelerazione rispetto a quanto programmato da Enel Generación Chile nel Piano nazionale di decarbonizzazione firmato con il Ministero dell’energia del Paese il 4 giugno 2019, piano che prevedeva la chiusura di Bocamina I entro la fine del 2023 e quella di Bocamina II entro il 2040.

Antonio Cammisecra, Responsabile di Global Power Generation di Enel ha dichiarato: “Saremo la prima azienda elettrica in Cile a uscire totalmente dal settore del carbone, continuando nel contempo a sviluppare in sicurezza capacità rinnovabile, con benefici concreti da un punto di vista ambientale, economico e sociale. Questo è pienamente in linea con la strategia di decarbonizzazione del Gruppo. Il nostro approccio si focalizza sulle persone, e nello specifico su quei colleghi che lavorano negli impianti a carbone e con le tecnologie a carbone, ai quali diamo la possibilità di formarsi su altre tecnologie all’interno del Gruppo”.

Maurizio Bezzeccheri, Responsabile America Latina di Enel, ha dichiarato: “La strategia del Gruppo trova piena espressione in America Latina, dove stiamo costruendo capacità rinnovabile per decarbonizzare il parco impianti esistente mentre soddisfiamo il fabbisogno crescente di grandi clienti commerciali e industriali. Guardando al futuro, continueremo a valorizzare gli impianti rinnovabili, insieme alla nostra presenza nel settore della distribuzione nelle megalopoli della regione e in quello delle soluzioni energetiche avanzate, al fine di promuovere un reale sviluppo sostenibile in America Latina”.

Il valore netto contabile delle due Unità di Bocamina ammonta a circa 790 milioni di euro a livello di Gruppo Enel, compresi i relativi oneri di smantellamento. Le decisioni dei Consigli di Amministrazione di Enel Chile ed Enel Generación Chile potrebbero comportare un adeguamento di valore degli asset interessati fino un importo massimo pari al valore netto contabile sopra indicato.

L’eventuale impatto economico che ne consegue sarà riportato nella relazione finanziaria semestrale di Enel al 30 giugno 2020. 2 Eventuali adeguamenti di valore derivanti dalla prevista interruzione della produzione delle due Unità di Bocamina non inciderebbero comunque sulla politica dei dividendi di Enel, che è basata su un pay-out commisurato all’utile netto ordinario di Enel, che non risulta influenzato dagli adeguamenti di valore in questione.

L’iniziativa sopra indicata è in linea con l’obiettivo perseguito dal Gruppo Enel di conseguire una totale decarbonizzazione del mix produttivo entro il 2050. Per raggiungere tale obiettivo, il Gruppo sta lavorando per la completa uscita dal carbone entro il 2030 e sta inoltre aumentando la capacità rinnovabile gestita, passando dagli attuali 46 GW a 60 GW entro il 2022.

Nell’ambito del suo impegno per la decarbonizzazione in Cile, il Gruppo Enel prevede altresì di completare, tramite Enel Green Power Chile, circa 2 GW di capacità rinnovabile nel Paese entro il 2022, metà della quale già in fase di costruzione, inclusi, tra gli altri: (i) Azabache (60,9 MW), un impianto solare combinato con il parco eolico di Valle de los Vientos (90 MW), che costituisce la prima centrale elettrica industriale ibrida del Paese; (ii) il progetto solare Campos del Sol (382 MW); e (iii) l’ampliamento da 33 MW della centrale geotermica di Cerro Pabellón da 48 MW, l’unico impianto di questo tipo in esercizio in Sud America.

In Cile, nel dicembre 2019 il Gruppo ha già chiuso un’unità a carbone da 158 MW presso la centrale elettrica di Tarapacá. Analogamente a quanto avvenuto per Tarapacá, il Gruppo Enel assicurerà il reimpiego, all’interno del Gruppo, dei lavoratori di Bocamina, e al tempo stesso valuterà la riconversione delle strutture della centrale. ì