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Eni cederà la quota del gasdotto Blue Stream che controlla al 50% con il gigante russo Gazprom

Eni ha intenzione di vendere la sua quota del 50% nel gasdotto Blue Stream, che controlla in parti uguali con il gigante russo Gazprom in seguito all’invasione di Mosca in Ucraina. Lo riporta l’Afp, citando un portavoce dell’azienda.

Eni cederà la quota del gasdotto Blue Stream

“Eni intende vendere la sua quota” nel gasdotto che collega la Russia alla Turchia attraverso il Mar Nero, ha detto il portavoce all’Agenzia France Presse. Eni sta seguendo l’esempio di altri big del petrolio come la britannica Shell e BP, che hanno annunciato di volersi ritirare dai progetti in Russia. Il portavoce del gruppo ha precisato anche che “l’attuale presenza di Eni in Russia è marginale. Le joint venture in essere con Rosneft, legate a licenze esplorative nell’area artica, sono già congelate da anni, anche per le sanzioni internazionali imposte a partire dal 2014”.

Sanzioni alla Russia

Mentre si ipotizzano nuove sanzioni alla Russia che potrebbero coinvolgere il metano, sono iniziati i primi passi indietro. L’attuale presenza di Eni in Russia, scrive il “Domani”, ha fatto sapere la società, è marginale. Le joint venture in essere con Rosneft, legate a licenze esplorative nell’area artica, sono già congelate da anni, anche per le sanzioni internazionali imposte a partire dal 2014. Oltre alla quota per il gasdotto Blue Stream, ci sono anche i contratti per l’import di metano in Italia. 

 

 

 

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