Manovra economica e deficit: il Portogallo prende le distanze dall’Italia

Pubblicato il 27 Ottobre 2018 - 11:10| Aggiornato il 10 Dicembre 2020 OLTRE 6 MESI FA
Manovra economica e deficit: il Portogallo prende le distanze dall’Italia. Nella foto: Pierre Moscovici,

Manovra economica e deficit: il Portogallo prende le distanze dall’Italia. Nella foto: Pierre Moscovici, commissario europeo, verso Italia e Portogallo due reazioni differenti

Non c’è solo l’Italia nel mirino della Commissione di Bruxelles per gli sforamenti di bilancio. Richiami analoghi sono in arrivo anche per altri Paesi dell’EuroMed, quelli cioè dell’Europa meridionale, tra cui Francia, Spagna e Portogallo. Ma il caso italiano è considerato senz’altro il più grave, sia per l’aumento del rapporto deficit/Pil che il governo giallo-verde intende portare al 2,4% sia per la previsione di crescita all’1,5% considerata irrealistica.

È soprattutto il “piccolo” Portogallo a prendere le distanze dall’Italia, a causa della cosiddetta “manovra del cambiamento”. Richiesto di un chiarimento in proposito, il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici – come riferisce il settimanale portoghese Expresso – ha seccamente risposto: “Non paragoniamo ciò che non è comparabile”. In effetti, nei giorni scorsi la Commissione ha inviato una lettera all’Assistente Segretario di Sato alle Finanze portoghese, Ricardo Mourinho Félix, per chiedere spiegazioni sul bilancio 2019 e segnalare “il rischio di una deviazione significativa dallo sforzo di aggiustamento fiscale” raccomandato per quest’anno e per quello prossimo. Ma già il fatto che la richiesta non fosse indirizzata al ministro, Mário Centeno, conferma una differenza di trattamento fra l’Italia e il Portogallo.

In realtà, il deficit strutturale portoghese prevede un aggiustamento pari allo 0,2% del Pil, invece dello 0,3 previsto dal governo di Lisbona, mentre la Commissione europea aveva raccomandato lo 0,6. Si tratta, dunque, di una modesta variazione che non è evidentemente paragonabile a quella annunciata dal governo di Roma. Tant’è che, almeno per il momento, Bruxelles non fa pressioni su Centeno né richiede ulteriori azioni.

“Il bilancio portoghese – conclude l’articolo dell’Expresso – non ha mai rischiato di essere colpito, ma dovrà comunque essere valutato come gli altri. La decisione su eventuali segnalazioni sarà presa solo entro la fine di novembre. E sarà anche basata sulle previsioni economiche autunnali che verranno pubblicate l’8”. Sta di fatto, però, che la prova di forza tentata dal governo italiano nei confronti di Bruxelles minaccia ora di ripercuotersi sui rapporti fra i sette Paesi di EuroMed (Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Malta e Cipro) e più in generale su quelli con tutti gli altri partners europei.