Bergamo, Comune vuole demolire stazione servizio storica costruita nel 1938 FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Aprile 2015 - 13:21 OLTRE 6 MESI FA

BERGAMO – Il Comune di Bergamo ha imposto la chiusura ad una stazione di servizio costruita nel 1938 su terreno di proprietà comunale che si trova in via Baschenis. Ed ora il Comune, attraverso una ordinanza accettata senza alcuna contestazione da parte della società Ernesto Rondini proprietaria del terreno, ha deciso che entro la fine del 2016 la società dovrà restituire il terreno che poi il comune bonificherà demolendo il tutto. Scrive però L’Eco di Bergamo che la proprietà vorrebbe salvare  dalla demolizione una piccola officina e un lavaggio (che dovranno comunque cessare a breve la loro attività) considerati luoghi storici dagli abitanti della zona, e che fanno parte dell’intero edificio costruito quasi un secolo fa.

Scrive L’Eco di Bergamo che pubblica anche delle foto del chiosco e l’atto di concessione per la posa del chiosco risalente al 1938

“A Bergamo scoppia la disfida del benzinaio. L’impianto di via Baschenis è chiuso da un mese per via di una norma nazionale.«Va abbattuto», dice il Comune. Ma i gestori lo ritengono una sorta di monumento. Cercasi ‘antica’ fotografia (…) Contro quest’ultimo ordine la proprietà ha invece deciso di opporre dissenso. ‘Scelta che consideriamo incomprensibile – afferma l’amministratore unico della Ernesto Rondini, Cesare Radaelli – anche in considerazione del fatto che noi siamo disposti a donare tutto al Comune. Ci sembra assurdo demolire l’edificio del chiosco che ha sicuramente un importante valore di testimonianza storica”. Ormai solo i più anziani residenti di Bergamo possono ricordarsi come fosse l’area del distributore prima che fosse costruito. Chi avesse una fotografia può inviarla (o contattare la nostra redazione) scrivendo a redazioneweb@eco.bg.it. Le fotografie raccolte contribuiranno ad arricchire il patrimonio dell’iniziativa avviata attraverso Storylab. Si tratta del progetto di raccolta di immagini per raccontare la storia dei luoghi, le loro trasformazioni, le tradizioni, le vicende pubbliche e private, per ricordare da dove veniamo e non dimenticare ciò che siamo stati”.