Biccari (Foggia), edicolante contro Feltri: “Ecco perché non vendiamo Libero” FOTO

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 10 Aprile 2019 - 06:30| Aggiornato il 21 Agosto 2019 OLTRE 6 MESI FA

Il cartello dell’edicolante di Biccari (Facebook)

ROMA – Nei giorni scorsi Feltri ha scritto un editoriale in cui massacra Conte su pil e conti pubblici. Il giornalista ex direttore di Libero ha invitato Conte a togliere il disturbo da PalazzoChigi. “Via dai piedi il fighetto pugliese” ha scritto Feltri, aggiungendo poi una nota di disprezzo per le sue origini foggiane: “Conte è un signore gradevole – è scritto nell’inizio del pezzo -, addirittura ben vestito nonostante sia di Foggia, e questo ce lo rende simpatico”. Dopo i presunti “complimenti”, l’articolo prosegue dando della “frana politica” al presidente del Consiglio. 

Come era immaginabile, l’uscita di Feltri non è piaciuta a molti. Il primo a criticarlo è stato un edicolante di Biccari, cittadina in provincia di Foggia, che ha protestato appendendo un cartello su cui c’è scritto: “Siccome siamo ‘eleganti’ non vendiamo il ‘Libero’ di Feltri”.

 A renderlo noto è stato il sindaco Gianfilippo Mignogna con un messaggio su Facebook: “Stima, affetto ed appoggio incondizionato al mio amico Vincenzo Onorato, edicolante del nostro paese, che decide di rispondere alle offese di Feltri a tutti i foggiani nel modo più “elegante” possibile: non vendendo Libero. Applausi”.

A protestare è stata poi anche la Curva Nord del Foggia che, durante una trasferta contro Spezia, ha esposto questo striscione: “Feltri altro che saggista, sei un lecchino analfabeta e alcolista”.

Feltri, come ormai ci ha abituato, ha risposto subito e lo ha fatto da pagina 4 del quotidiano. Il giornalista ha provato a smorzare i toni sin da titolo: “I foggiani non amano scherzare. E offendono Feltri”. A suo dire, i foggiani non amerebbero scherzare in quanto se la sarebbero presa per “una battuta” (scrive testualmente) sul premier, esponendo uno striscione di offese durante una partita “con una squadra del Nord”.

L’editorialista tiene poi a precisare di non essere analfabeta e che col suo lavoro di giornalista si è “affrancato dalla povertà, cosa non frequente nel nostro Paese, specialmente a Foggia”. Poi conclude: “Noi bergamaschi siamo montanari poco vanitosi ee ce ne infischiamo degli insulti dei foggiani cui va la mia simpatia, compresi gli illetterati autori dello striscione”. 

Fonte: Facebook, Foggia Today