Brasile: inferno in discoteca, centinaia di morti. Le foto il giorno dopo

Pubblicato il 28 Gennaio 2013 - 12:55 OLTRE 6 MESI FA

SAN PAOLO – Una discoteca nel centro di Santa Maria, nel sud del Brasile, si è trasformata in una trappola mortale per le centinaia di giovani e giovanissimi che assistevano all’esibizione di una band locale: un razzo pirotecnico sparato dal palcoscenico ha appiccato le fiamme sul tetto del locale (affollato oltre la sua capienza legale e con permessi scaduti), seminando il panico: l’ultimo bilancio ufficiale è di 232 morti e oltre 130 feriti.

E’ accaduto la sera del 27 gennaio nel locale Kiss, frequentato principalmente da studenti delle numerose università locali, era in programma uno spettacolo con due gruppi musicali locali, Pimenta e Seus Comparsas e Gurizada Fandangueira: è  alla fine dell’esibizione della prima band, poco dopo le 2 del mattino (le 5 in Italia) che sarebbe scoppiata la tragedia. La polizia ha stabilito che a sparare il razzo è stato uno dei membri di Pimenta. Il razzo si è conficcato nel tetto del locale, le sue fiamme si sono rapidamente diffuse nel materiale plastico usato per l’isolamento acustico della discoteca, sprigionando una fitta fumata nera, altamente tossica.

La stampa locale informa che dentro al Kiss si trovavano circa 2mila persone, un numero superiore alla capacità del locale, e a questo deve aggiungersi che i permessi municipali della discoteca erano scaduti dall’agosto scorso e che, secondo le testimonianze di alcuni sopravvissuti, i buttafuori hanno impedito in un primo momento che il pubblico scappasse dalla sala, per evitare che lo facessero senza pagare.

Le fiamme, violentissime, sono state domate dai vigili del fuoco solo dopo tre ore: secondo la stampa, il Kiss aveva solo un ingresso ed i pompieri hanno dovuto aprire buchi nelle pareti per poter intervenire.: la maggior parte delle vittime e’ morta per asfissia o travolta dalla folla che cercava di fuggire dalla discoteca. Le decine di feriti, molti in gravi condizioni, sono stati ricoverati in cinque ospedali regionali, mentre un obitorio di emergenza è stato allestito nel Centro Sportivo Municipale (guarda le foto in fondo a questo articolo)  dove la presidente Dilma Rousseff -visibilmente commossa – ha incontrato alcuni famigliari delle vittime, dopo essere tornata anticipatamente dal vertice Ue-America Latina di Santiago del Cile.

L’intero Brasile è sotto shock: i notiziari televisivi trasmettono programmi speciali dedicati alla strage del Kiss -la più grave della storia dello stato di Rio Grande do Sul– con testimonianze agghiaccianti dei sopravvissuti della tragedia. La Federcalcio locale ha sospeso le partite previste per il torneo locale, il comune di Santa Maria ha decretato 30 giorni di lutto ufficiale e il governatore di Rio Grande do Sul, Tarso Genro – noto in Italia per essere stato il ministro che ha concesso all’ex terrorista Cesare Battisti lo status di rifugiato politico- si è associato con altri 7 giorni, il massimo consentito dalla norma, in omaggio alle vittime della strage.

Le immagini dell’obitorio improvvisato a Santa Maria (foto Ap/LaPresse)