PARIGI – Musulmano come chi l’ha ammazzato nel nome dell’Islam, nel nome di Allah. Si chiamava Ahmed uno dei due poliziotti uccisi a sangue freddo a Parigi, davanti alla redazione della rivista satirica Charlie Hebdo. Lui, 42 anni e una compagna, non era nella redazione come gli otto giornalisti caduti sotto i colpi di kalashnikov insieme al portiere ad un altro agente della scorta del direttore Stephane Charbonnier ‘Charb’.
Ahmed, probabilmente immigrato di seconda o terza generazione, era perfettamente integrato in Francia. Difendeva la “Republique” e l’ha fatto fino alla morte. E’ accorso subito, appena ha sentito i colpi di kalashnikov che arrivavano dall’edificio. La sua corsa è stata fermata da altri musulmani perfettamente integrati nel Paese che li aveva adottati. Parlavano un ottimo francese, dicono i testimoni della strage.
Lui ha provato a supplicarli, in ginocchio, ma loro gli hanno sparato un colpo in testa, fatale. Parlavano un ottimo francese ma hanno gridato in arabo “Allah u abkar”, “Allah è grande”. Si sono detti membri di Al Qaeda. Hanno rivendicato le vignette contro Maometto e, probabilmente, anche l’ultima contro Abu Bakr al Baghdadi, leader dell’autoproclamato Stato Islamico. Tutti musulmani, come Ahmed.
![Charlie Hebdo: l'agente Ahmed, musulmano, freddato dal terrorista](https://www.blitzquotidiano.it/wp/wp/wp-content/uploads/2015/01/charlie_hebdo_poliziotto_freddato_ansa.jpg)
Foto Reuters/LaPresse