Commemorazione del Grande Torino a Superga (foto)

TORINO – Tanta gente, la solita commozione che ogni 4 maggio da 64 anni pervade il ricordo del Grande Torino.    

Sono arrivati in cinquemila alla Basilica di Superga per l’anniversario della tragedia della squadra degli Invincibili: tanti tifosi, i parenti delle vittime e il Toro di oggi, ma non il presidente, Urbano Cairo, bloccato dall’influenza.

Prima la Messa officiata dal cappellano granata, don Aldo Rabino, poi la lettura da parte del capitano Rolando Bianchi dei 31 nomi dei giocatori, dei dirigenti, dei giornalisti e dell’equipaggio coinvolti nel disastro aereo del 1949.

”I dirigenti e i giocatori, anche quando lasciano un segno, comunque passano; la gente del Toro, resta – ha detto nell’omelia don Rabino – Custodire la memoria significa tenerla viva, come si fa oggi.

La famiglia granata e’ qui riunita, con i parenti, con la squadra. Senza la squadra non sarebbe stata la stessa cosa, sarebbe stato come giocare una partita a porte chiuse”.

Oggi tifare Toro è  una fatica, resta la sofferenza e la coerenza di un popolo – ha aggiunto il sacerdote – Solo se restiamo uniti, infatti, il sogno che e’ il Toro andra’ avanti: noi siamo al mondo per fare la differenza”.

Il servizio fotografico di LaPresse.

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