Bomba Brindisi. “Giovanni Vantaggiato in yacht dopo l’attentato”

Pubblicato il 7 Giugno 2012 - 21:12 OLTRE 6 MESI FA

La foto dello yacht pubblicata su Repubblica

COPERTINO (LECCE), 7 GIU – Un uomo non scontroso, gran lavoratore che ”non farebbe male a una mosca”: così amici e conoscenti descrivono Giovanni Vantaggiato, l’imprenditore di Copertino in stato di fermo e che avrebbe confessato di avere progettato e realizzato l’attentato che il 19 maggio scorso ha stroncato la vita di Melissa Bassi alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi.

”Una persona per bene”, dicono tutti secondo quanto riportano le agenzie di stampa, che però avrebbe continuato a comportarsi come nulla fosse anche dopo l’attentato, lavorando tutto il giorno nella sua azienda, un deposito e rivendita di carburanti agricoli, e a dedicandosi al suo hobby: la cura della sua preziosa barca, uno yacht in legno a motore da 50 piedi.

Alla barca Vantaggiato dedicava le ore libere della giornata e i fine settimana secondo quanto scrive l’Ansa. Nemmeno una settimana fa un artigiano di Copertino, che per lo yacht di Vantaggiato ha realizzato alcune tappezzerie l’anno scorso, dice di aver visto l’uomo sulla darsena di Porto Cesareo (Lecce) dove è ormeggiata l’imbarcazione. ”Stava facendo i lavori di pulizia della carena – racconta – quelli che si fanno annualmente prima di rimettere a mare la barca per le vacanze”. ”A vederlo cosi’ tranquillo e solitario – commenta – non si sarebbe mai potuto immaginare quale peso si portava dentro”.

”Non è un killer – lo difende un suo amico di infanzia, Giuseppe Vitale – ma un gran lavoratore, una bravissima persona, dedita al lavoro e alla famiglia”. ”Se ha fatto quello che ha fatto – dice – deve essere stato perché gli è andato il sangue al cervello per la truffa subita, deve avere perso la testa e ha sbagliato”. Vitale racconta di essere stato in gioventù in Germania a lavorare per quattro anni con Vantaggiato e di essere andato anche al suo matrimonio. Dice che il suo amico ha sbagliato, ma in fondo capisce come si possa arrivare ad un gesto folle dopo avere subito ”una ingiustizia” come quella che Giovanni avrebbe subito da un imprenditore che non gli aveva pagato diverse centinaia di migliaia di euro per una fornitura di carburante.

TRE EPISODI SOSPETTI Un attentato e due incendi sospetti sui quali sarebbero in corso accertamenti potrebbero fare emergere altri dubbi sulla personalità di Giovanni Vantaggiato.

I tre episodi si sono verificati a Torre Santa Susanna, piccolo centro del Brindisino, e hanno coinvolto sempre, direttamente o indirettamente, Cosimo Parato, commerciante di carburanti. Parato sarebbe indagato per una presunta truffa di oltre 300mila euro proprio ai danni di Vantaggiato, al quale – secondo l’accusa – avrebbe pagato con assegni a vuoto tra il 2007 e il 2009 700.000 litri di gasolio e seimila litri di benzina. Nel febbraio 2008 esplose una bomba artigianale collocata nel cestino della bicicletta di Parato, che era parcheggiata nel cortile del condominio in cui abita il commerciante. L’ordigno venne azionato probabilmente con un telecomando. Parato rimase ferito in modo grave e si salvo’ per miracolo.

Tre anni dopo, il 31 maggio 2011, mentre guidava la propria auto, Parato senti’ puzza di bruciato, fermo’ l’auto e scese.

La vettura prese subito fuoco; dubbi sulla possibilita’ di un corto circuito. Infine, la notte tra il 31 luglio e il primo agosto 2011, un incendio si sviluppo’ nei garage del condominio di Parato, danneggiando numerose auto, e l’edificio venne temporaneamente evacuato. Ora, alla luce delle ammissioni di Vantaggiato sull’attentato alla scuola Morvillo Falcone (anche lì è stato azionato un telecomando), gli inquirenti stanno verificando se i tre episodi di Torre Santa Susanna possano ricondurre in qualche modo al titolare del deposito di carburanti di Copertino, ora in carcere.

Secondo quanto scrive il Corriere della Sera le ipotesi sono varie, una delle quali ruota intorno “ad un lungo contenzioso con la giustizia per il recupero di un credito di 300 mila euro relativo ad una fornitura di carburante. Su questo versante resta tutta da esplorare la vicenda del commerciante che aveva accumulato il debito nei confronti di Vantaggiato e che nel corso degli ultimi quattro anni è rimasto vittima di due misteriosi attentati (…) L’ipotesi stranissima alla quale stanno lavorando gli inquirenti e che l’obiettivo fosse il Palazzo di Giustizia, simbolo di quella che riteneva un’istanza di giustizia negata. Ma essendo difficile piazzare lì l’esplosivo avrebbe ripiegato sulla scuola”.