Pisa: consigliere comunale Lega seduto nel minuto di silenzio per la Shoah FOTO

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Gennaio 2019 - 12:57 OLTRE 6 MESI FA
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Pisa: consigliere comunale lega seduto nel minuto di silenzio per la shoah

PISA – Il consigliere eletto nelle liste comunali della Lega a Pisa, durante il minuto di silenzio in ricordo delle vittime della Shoah, non si alza in piedi e resta seduto. Il gesto di Manuel Laurora avvenuto in Sala delle Baleari ha provocato l’indignazione da parte delle opposizioni che hanno abbandonato l’aula in segno di protesta. 

La seduta è stata sospesa e al rientro in aula, il presidente del consiglio di Palazzo Gambacorti ha chiesto scusa a nome delle istituzioni. A questo punto ha parlato il consigliere del Carroccio che ha tentato di giustificarsi: “Volevo sinceramente scusarmi per il mio atteggiamento. Anche per me la Shoah è una pagina terribile della storia dell’umanità che non deve ripetersi mai più. Mai avrei voluto che il mio atteggiamento suscitasse interpretazioni diverse dal mio pensiero che è quello di tutti voi”.

Il sindaco Michele Conti a preso la parola subito dopo ed ha provato a stigmatizzare l’incidente, invitando il consigliere leghista ad abbandonare l’aula. Laurora, di fatto è stato espulso: “Possiamo prender atto delle scuse del consigliere. Credo che Laurora debba comunque allontanarsi dall’aula, almeno per la giornata di oggi” . 

Il primo cittadino non si è però fermato qui: “Segnalerò ai vertici nazionali del partito, la condotta di Manuel Laurora, anche se non è un iscritto della Lega ma nelle sue liste è stato eletto: gesti simili non possono essere tollerati dentro le istituzioni”.

Il partito che ha portato in consiglio comunale Laurora è stato informato dell’accaduto e di fatto ha scaricato il suo eletto. Il segretario pisano della Lega e deputato, Edoardo Ziello, e il capogruppo in consiglio comunale, Alessandro Bargagna, hanno infatti dichiarato: “Ci dissociamo totalmente dal comportamento del consigliere Laurora che non riflette minimamente il nostro orientamento politico e morale, non essendo iscritto al nostro partito”.