Tor il barboncino gli salvò la vita, Pasquale lo fa unico erede di un milione di euro
Pubblicato il 22 Maggio 2018 - 12:05 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Non poteva dimenticare il signor Pasquale Rizzo quel giorno di quattro anni fa quando il barboncino trovatello che si era portato a casa gli salvò la vita. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Tor, questo il suo nome, non lo lasciò solo quando ebbe un infarto, abbaiando riuscì far intervenire i soccorsi del caso. Pasquale Rizzo, funzionario avellinese delle Ferrovie trasferito a Milano, è deceduto all’età di 90 anni: nel suo testamento ha dato indicazione che il frutto dei risparmi di una vita sia destinato a Tor, suo amico fidato per sette anni.
Un milione di euro la sua fortuna, tra risparmi e un paio di appartamenti. Tutto a lui, perché prosegua la sua esistenza con l’agiatezza che merita. Un esecutore testamentario, un commercialista suo amico, si occuperà della gestione degli affari personali di Tor. La legge italiana, a differenza di altri paesi, non consente di nominare un erede a quattro zampe. Con la dote a disposizione Tor può ora accasarsi di nuovo.
Il cane gli aveva salvato la vita una mattina del 2014, quando l’uomo, appena alzato, aveva avuto un infarto e solo l’abbaio del suo cane aveva allarmato i vicini che non sentivano mai la sua voce risuonare insistentemente come quella volta. Avevano chiamato l’ambulanza e Pasquale Rizzo era sopravvissuto solo per l’attenzione che aveva ricevuto dal suo amico più grande. Così, all’indomani di quella brutta avventura, era andato in uno studio legale e all’avvocato Andrea Fabio Ferrari aveva confidato di voler lasciare tutto a Tor. (Stella Cervasio, La Repubblica)