J.K.Rowling non accetta Giovanna d’Arco transgender del Shakespeare’s Globe: Era donna, si fece maschio per forza

J.K.Rowling non accetta Giovanna d'Arco transgender del Shakespeare's Globe: Era donna, si fece maschio per forza, a quei tempi andava così. Il mondo non accettava comamdanti femmine

di Maria Vittoria Prest
Pubblicato il 27 Novembre 2022 - 09:05 OLTRE 6 MESI FA
JK Rowling non accetta Giovanna d'Arco transgender del Shakespeare's Globe: Era donna, si fece maschio per forza

JK Rowling non accetta Giovanna d’Arco transgender del Shakespeare’s Globe: Era donna, si fece maschio per forza

J.K.Rowling non accetta la Giovanna d’Arco degli attivisti transgender e ridicolizza lo Shakespeare’s Globe Theatre.

In una commedia, hanno ritratto Giovanna d’Arco come non binaria con il pronome “loro”, mentre gli attivisti per i diritti delle donne dicono che “riscrivere la storia femminile è un insulto”.

Giovanna d’Arco diventa un simbolo “non binario” nella commedia di I. Joan che è andato in scena ad agosto al Globe Theatre di Londra con l’uso del pronome “they” (“loro”).

La rivisitazione della vita della pulzella d’Orléans in chiave non binaria ha sollevato aspre critiche da parte di femministe e di storici.

JK Rowling, autrice della saga di Harry Potter, ha ridicolizzato la scelta del Globe Theatre di rappresentare Giovanna d’Arco come non binaria.

j.k.rowling è una sostenitrice di lunga data dei diritti delle donne e si è espressa sulle preoccupazioni relative all’accesso dei transgender agli spazi per sole donne.

Molte altre donne importanti hanno preso posizione con j.k.rowling. Dall’imprenditrice Heather Binning, alla leader del Women’s Equality Party, Sophie Walker, dall’artista Sarah Rutherford alla deputata Rosie Duffield, da Victoria Smith ad Ann Widdecombe, ex parlamentare conservatrice e cattolica.

Donne di ogni appartenenza culturale e politica denunciano un’opera che cancella le donne, la loro storia, i loro spazi. Sostengono che farlo in una società che è ancora misogina è un gioco ideologico pericoloso. Probabilmente anche Shakespeare avrebbe reagito con incredulità.

Giovanna d’Arco era una donna. I suoi primi anni di vita li ha trascorsi cucinando, pulendo e badando agli animali. A 10 anni ebbe la visione che avrebbe dovuto combattere per la Francia. Per farlo, assunse l’aspetto esteriore di un uomo.

Questa decisione non aveva a che fare con i sentimenti ma con la realtà biologica che svantaggiava le donne nelle arti, nei mestieri, nel comando. Molte di esse, nel corso dei secoli, hanno dovuto adottare la “mascolinità” per essere prese sul serio e realizzare le proprie ambizioni.

Frank Furedi, professore emerito di sociologia all’Università del Kent, in una dichiarazione al MailOnline sottolinea come l’idea che si possa riscrivere la storia violandone la realtà stessa per legittimare bisogni e opinioni del presente vada oltre ogni possibile licenza poetica. Giovanna d’Arco non avrebbe avuto idea di cosa fosse il non binario. “È una ri-caratterizzazione di qualcosa che all’epoca non esisteva nemmeno”.

“Per i francesi Giovanna d’Arco è una persona molto speciale. Il suo ruolo era ancora più eroico perché era una donna”, ha detto Furedi.

Scontata la difesa del teatro così come quella dell’autore Charlie Josephine, che è non binario. Ha rivendicato la sua diversità affermando che avere l’opportunità di scrivere un’opera teatrale su un personaggio famoso con una lettura diversa è un atto di rivoluzione, ribellione e gioia.  

Anche la regista Ilinca Radulian e Michelle Terry, direttore artistico del Globe Theatre, definiscono il Globe come un luogo di immaginazione. Difendono l’opera come una opportunità per il pubblico di considerare qualcosa di diverso. Aggiungendo che Shakespeare non ha scritto opere storicamente accurate ma ha guardato a personaggi del passato per porre domande sul mondo di oggi. Così come fanno molti scrittori contemporanei.

“Per rispondere specificamente all’uso del pronome “they” per riferirsi ad una persona singolare, esso è stato rintracciato dall’Oxford English Dictionary già nel 1375, anni prima della nascita di Giovanna. Ma i teatri non si occupano della “realtà storica”. I teatri producono opere teatrali e nelle opere teatrali tutto è possibile”, ha detto Terry.