Referendum: La Costituzione va riformata? Si vs No in un libro di Salvatore Sfrecola

Pubblicato il 18 Ottobre 2016 - 07:19 OLTRE 6 MESI FA
Referendum: La Costituzione va riformata? Si vs No in un libro di Salvatore Sfrecola

Referendum: La Costituzione va riformata? Si vs No in un libro di Salvatore Sfrecola

Perché votare No al referendum costituzionale? Salvatore Sfrecola lo spiega, dopo avere messo a confronto le due tesi contrapposte, quella del Si e quella del No. Lo fa con un libro di 132 pagine, “La Costituzione va riformata? Si/No”, editore Aracne. Lo fa con equilibrio ma anche con passione, perché il suo cuore e la sua mente sono dalla parte del No con sincera buonafede e profonda convinzione.
Salvatore Sfrecola è un uomo di legge da sempre, magistrato della Corte dei Conti fino ai massimi gradi, uomo d’ordine e di legalità come capo di gabinetto di ministri, con dentro Palazzo Chigi. Con la Costituzione si è misurato per mezzo secolo. Ogni passo della sua vita di lavoro ha dovuto riscontrarlo sul metro della legge fondamentale, che sempre inquadra le singole norme.
Salvatore Sfrecola non dice che la Costituzione non debba essere riformata. Però dice che il cambiamento deve seguire regole che nella riforma di cui si discute non sono state osservate. La Costituzione è la legge fondamentale di uno Stato e si deve poggiare sulla massima condivisione possibile. Così fu con la Costituente, così è stato con gli aggiornamenti in questi quasi 70 anni.
Questa volta la riforma è passata senza la maggioranza qualificata dei due terzi, questo rende necessario il referendum. Una Costituzione non ampiamente condivisa non si addice a una democrazia.
Sfrecola va oltre e contesta il metodo di elaborazione delle nuove regole: volute e imposte dal Governo, non elaborate da un processo costituente. Amaramente ricorda i falliti tentativi degli ultimi vent’anni ma non per questo accetta la rinuncia.
In fondo al suo No, Sfrecola vede una nuova Assemblea Costituente.

“Maturata la riflessione a più voci sulle reali esigenze di riforma, la prevalenza del No aprirebbe la strada a una stagione costituente, nella quale, senza toni da partita di calcio, il dibattito sulla riforma costituzionale possa riprendere e giungere a conclusioni ampiamente condivise”.

In questo la sua posizione, idealmente condivisibile, Sfrecola si differenzia dagli irriducibili difensori della “Costituzione più bella del mondo” e anche da altri imbarazzanti compagni di viaggio come D’Alema & Bersani o Berlusconi, il cui No è frutto di pura invidia o costituisce posizione negoziale di potere o peggio.
In fondo al suo No Sfrecola non vede purtroppo il pericolo più grave di tutti, l’ombra minacciosa di Beppe Grillo e della sua ideologia retrograda e fasulla. Nella sua proiezione del post referendum, Sfrecola vede non vede lo scenario inquietante di un governo a 5 punte, pardon a 5 stelle.