Vendite giornali ottobre 2021, va sempre peggio, mercato sotto il milione e mezzo di copie, Draghi ultima speranza

di Sergio Carli
Pubblicato il 13 Dicembre 2021 - 08:02 OLTRE 6 MESI FA
Vendite giornali ottobre 2021, va sempre peggio, mercato sotto il milione e mezzo di copie, Draghi ultima speranza

Vendite giornali ottobre 2021, va sempre peggio, mercato sotto il milione e mezzo di copie, Draghi ultima speranza FOTO ANSA

Scrivere delle vendite in edicola dei giornali quotidiani in Italia è diventato di una tragica monotonia. Il mese di ottobre conferma il trend. Dopo un settembre davvero nero, con un calo del mercato del 13%, ottobre segna un altro meno dodici per cento. In cifre assolute, sono 183 mila copie medie vendute in meno in edicola rispetto all’ottobre 2020. In settembre erano state 190 mila. Il mercato ora è ridotto a meno di 1 milione e mezzo di copie. Considerato che solo una parte dei lettori di giornali lo comprano tutti i giorni, la perdita di lettori è ancora più ampia.

Calo vendite giornali, coma fare?

Per tenere in piedi il settore e farlo sopravvivere, in attesa che il passaggio dalla carta al digitale porti risultati accettabili sul piano economico, ci vuole un sostegno che le singole aziende, tutte in perdita più o meno rilevante, non sono in grado di trovare. Può farlo solo lo Stato. I giornali e i giornalisti stanno sull’anima un po’ a tutti, i politici di tutti i colori li vorrebbero chiusi. Il fenomeno è mondiale e non riguarda solo l’Italia o i Paesi a democrazia limitata. L’ipocrisia della sinistra americana impersonata da Joe Biden, che esalta la libertà di stampa e si accanisce col più coraggioso reporter del mondo, Julian Assange ne è la conferma.

In Italia viviamo un momento speciale, di un primi ministro, Mario Draghi, che ha la forza di giostrare i partiti e fare quello che crede giusto, senza condizionamenti. I partiti odiano i giornali. Pensate a cosa hanno detto Massimo D’Alema e Beppe Grillo, l’odiatore primordiale. Gli stessi giornalisti hanno dimostrato di che pasta sono fatti: per rompere le scatole a Berlusconi ci fu chi arrivò a scendere in piazza col post-it sulla bocca. Caduto Berlusconi, la sinistra al governo provò a fare di peggio e tutti si girarono dall’altra parte. Solo Luigi Zanda, uomo di giornali prima che di partito, sventò l’infame manovra.

Ma così non si andrà lontano

Non è solo il caso di chiedersi quando smetterà di girare l’ultima rotativa ma di chiedersi quando un sistema di informazione come lo conosciamo oggi si spegnerà. Resteranno i comunicati ufficiali e i blog, a stelle ma anche a strisce. Nessuno è contento di come gira il mondo dei giornali oggi. Ma il poco è meglio del niente. Parlare di democrazia è parlare a vuoto, se nulla si per impedire che venga meno il dna stesso della democrazia, la libera informazione. Quanto la sinistra e il Pd tengano alla libera stampa lo dimostrano le vicende del sottosegretariato alla Presidenza del Consiglio per l’informazione.

C’era un veneziano post comunista di buona volontà e grande impegno, se non altro si sforzava di capire. Lo hanno sostituito con un berlusconiano di Lucania, gran brava persona, ma che si occupa di politica internazionale. E infatti nessuno lo ha mai sentito. Mentre il settore va alla deriva. Solo Draghi può salvare il sistema dell’informazione in Italia, disponendo le risorse e il percorso per traghettarlo dalla carta alle varie forme in cui oggi si è mutato. Il conto alla rovescia è cominciato. 

La tabella con le vendite dei giornali nel mese di ottobre 2021

Quotidiani
Ottobre 2021 Ottobre 2020 2021 su 2020
L’Adige 8.853 8.695 1,01
Alto Adige 4.176 6.853 0,60
L’Arena 17.611 19.167 0,91
Avvenire 5.264 20.415 0,25
Il Centro 8.705 9.370 0,92
Corriere Adriatico 8.503 9.318 0,91
Corriere della Sera 151.290 162.128 0,93
Corriere delle Alpi 3.888 4.121 0,94
Corriere dello Sport 39.203 42.786 0,91
Corriere dello Sport lun. 50.503 49.294 1,02
Corriere Umbria 4.973 5.464 0,91
Dolomiten 5.186 5.457 0,95
L’Eco di Bergamo 15.489 16.771 0,92
Editoriale Oggi 2.882 2.634 1,09
Il Fatto Quotidiano 23.949 25.172 0,95
Gazzetta Mezzogiorno ——- ——- —–
Gazzetta del Sud 10.548 12.192 1,01
Gazzetta di Mantova 11.733 12.877 0,91
Gazzetta di Modena 5.315 5.390 0,98
Gazzetta di Parma 12.949 14.079 0,91
Gazzetta di Reggio 5.879 6.238 0,94
Gazzetta dello Sport 82.113 91.991 0,89
Gazzetta dello Sport lun. 95.940 96.722 0,99
Il Gazzettino 32.585 38.221 0,85
Il Giornale 32.915 45.535 0,72
Giornale di Brescia 14.803 15.464 0,95
Giornale di Sicilia 6.369 7.988 0,79
Giornale di Vicenza 15.607 16.430 0,94
Italia Oggi 8.255 10.900 0,75
Libero 19.842 22.661 0,87
Libertà 13.468 14.256 0,94
Il Manifesto 7.023 6.836 1,02
Il Mattino 17.658 19.416 0,90
Il Mattino di Padova 12.189 12.646 0,96
Il Messaggero 52.406 54.326 0,96
Il Messaggero veneto 27.463 30.218 0,90
La Nuova Venezia 5.627 6.375 0,88
La Nuova Ferrara 4.457 4.644 0,95
La Nuova Sardegna 20.491 22.561 0,90
Nuovo quotidiano Puglia 9.189 7.076 1,29
Il Piccolo 13.034 14.724 0,88
La Provincia Co-Lc-So 13.177 14.186 0,92
Provincia di Cremona 9.628 10.212 0,94
La Provincia Pavese 7.549 8.774 0,86
Il Giorno 20.062 21.897 0,91
Il Resto del Carlino 64.527 71.322 0,90
La Nazione 43.715 51.488 0,84
Repubblica 103.531 118.456 0,87
Il Secolo XIX 23.500 28.584 0,82
La Sicilia 7.020 8.229 0,85
Il Sole 24 Ore 30.848 36.359 0,84
La Stampa 68.262 77.794 0,87
Il Tempo 7.537 8.114 0,92
Il Tirreno 23.116 25.363 0,91
La Tribuna di Treviso 7.473 7.802 0,95
Tuttosport 22.231 36.054 0,61
Tuttosport lun. 26.829 37.580 0,71
L’Unione Sarda 25.867 28.444 0,90
La Verità 27.372 24.791 1,10