Nello Liberti: “Non rifarei O Capoclan”. Ma “niente Capo dei Capi in tv”

NAPOLI – Nello Liberti, il cantante neomelodico finito sotto indagine nell’ambito di un’inchiesta sulla Camorra, ha detto a Repubblica che non rifarebbe “O Capoclan“. Si tratta della canzone che “inneggia” alla figura di un boss della malavita, ed era stata criticata anche da Nino D’Angelo.

Liberti, al secolo Aniello Imperato, ha detto a Conchita Sannino: “Mi ha procurato un sacco di guai. È una macchia. Ma otto anni fa, quando la incisi, ero più irresponsabile, più buffone, non avevo figli: e poi quel pezzo funzionava, alle feste di piazza me la chiedevano tutti, tanti ragazzini. Scriva che ora, se tornassi a cantare, ne inciderei una per condannare capoclan e guaglioni”

Il cantante ha poi polemizzato sul fatto che invece altri prodotti “artistici” sulla malavita vengono proposti anche dalle tv nazionali: “Allora cantiamo contro la camorra, e stiamo tranquilli. Però poi devono dare il divieto pure al “Capo dei capi”, alle fiction piccanti sulla mafia e alle scene di sangue e violenza, in cui i giovani della camorra si esaltano. Diciamo che Liberti non canta e così abbiamo sconfitto il sistema, va bene?”

Poi risponde alle critiche di D’Angelo: “Ovviamente non mi posso accostare a loro, un D’Angelo o un D’Alessio sono maestri. Però penso che anche loro da ragazzi andavano a suonare a casa di chiunque”.

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