Rolling Stones a Roma al Circo Massimo. “Rischio atti vandalici”. Marino non si smuove

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Marzo 2014 - 09:24 OLTRE 6 MESI FA
Rolling Stones in concerto

Rolling Stones in concerto

ROMA –  I Rolling Stones al Circo Massimo il prossimo 22 giugno fanno già tremare la città eterna. L’entusiasmo del sindaco di Roma Ignazio Marino si scontra contro il no perentorio della Soprintendenza che teme il ripetersi di atti vandalici come fu per le celebrazioni dello scudetto della Roma, nel 2001. Il palco troppo grande, 40 metri per 20 di altezza, quattro torri alte 16, oltre 37 gazebi e un fiume in piena di 70 mila spettatori in arrivo anche dall’estero, sono un rischio troppo grande e “un ingombro insostenibile per un’area di pregio e delicatezza” come è appunto quella voluta dal primo cittadino.

“Porteremo il rock dentro la storia di Roma, ecco perché difendo la mia scelta”, continua a sognare Marino, in una lettera al quotidiano la Repubblica. Il parere negativo, datato 5 marzo, e firmato dalla Soprintendente di Roma, Maria Rosaria Barbera, non lo ha smosso di un centimetro. Marino non sta già nella pelle: “Facevo i trapianti di fegato ascoltando It’s only Rock’n’roll”. Come i Pink Floyd a Pompei, scrive il primo cittadino, “anche gli Stones meritano un palcoscenico fuori dal comune, degno della loro storia musicale. Un set che solo una città al mondo è in grado di offrirgli”. 

Quel mix di storia e rock, musica e archeologia, è un’idea troppo seducente alla quale non vuole rinunciare neppure di fronte a evidenti rischi per il patrimonio, inestimabile, e problemi di natura logistica.

Nel parere fornito dalla Soprintendenza si legge:

“I rischi per la conservazione del patrimonio archeologico, sono non solo elevati, ma anche difficilmente prevedibili. [Senza considerare che] L’imponente invasività degli allestimenti, palco e strutture correlate, farà venir meno, per un periodo di alta affluenza turistica, della piena visibilità e godibilità di monumenti archeologici di rilevantissima importanza, quali il Circo Massimo anche dagli affacci delle alture del Palatino o dall’Aventino e la visione stessa del Palatino dal Circo Massimo e dall’Aventino”.

Insomma, non proprio un ritorno di immagine dal punto di vista turistico, così come è nelle aspettative di Marino:

“Sappiamo già – ha detto il sindaco –  che tante persone, ad esempio, verranno dall’Inghilterra dove sorprendentemente i Rolling Stones non faranno tappa, avendo scelto Roma e non Londra. Si sposteranno per un weekend o più per godere anche della nostra splendida città”.

 “La città – ha concluso Marino – si prepara per ospitare l’evento rock dell’estate italiana. Per Roma è un momento importante. Il nostro sforzo è aiutarla a rialzarsi, rendendola di nuovo attraente, rimettendola sulle mappe dei grandi eventi internazionali”.

Marino porta avanti la sua idea, ma il fronte del no si allarga. Adriano La Regina, per 28 anni a capo della Soprintendenza dei Beni archeologici di Roma, si è detto altresì contrario. Perché “è indegno sfruttare luoghi così preziosi e darli in mano a masse incontrollabili. Non vedo perché si debba fare un concerto nel cuore di Roma e non in un posto piùperiferico. Anche il Papa il raduno mondiale della gioventù lo organizzò a Torvergata”.

Vittorio Emiliani del Comitato per la Bellezza, ha chiesto l’intervento del ministro Dario Franceschini: “La città antica va rispettata e non banalmente consumata per ragioni commerciali”. Certo è che se il no diventerà effettivo bisognerà fare i conti anche con la leggenda del rock, Mick Jagger, che all’annuncio del grande show ha subito twittato: “Non vedo l’ora”.