Un De Gregorio al mese “di sinistra” in aula. Ricordava a Berlusconi la rata

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 12 Marzo 2013 - 15:16| Aggiornato il 24 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI –Rata in scadenza, vado in aula a ricordarlo al debitore, con un bel discorso “di sinistra”, così capisce e versa. Così faceva Sergio De Gregorio, il senatore Idv che con il suo passaggio alle fila berlusconiane contribuì alla caduta del governo Prodi. Dopo la folgorazione sulla via di Arcore di lui se ne persero per qualche tempo le tracce, almeno fino a che la latitanza Lavitola lo riportò agli onori delle cronache e che ora è tornato in primo piano grazie alle rivelazioni da lui fatte ai giudici napoletani. Rivelazioni e accuse, anche sue ammissioni in verità, che raccontano come sia stato comprato, a caro prezzo, ben 3 milioni di euro, di cui due in nero e a rate dal Cavaliere, appunto via Lavitola pagatore. Se tutti o quasi però conoscono il rubicondo ex senatore, pochi sanno che dopo aver sposato la causa di Berlusconi per lungo tempo, circa una volta al mese, De Gregorio continuò a palazzo Madama a lanciarsi e a pronunciare discorsi “di sinistra”. Una stranezza rocorrente e manifesta a cui non si trovò spiegazione ma su cui oggi, gli uomini della Finanza, sono riusciti a far luce.

La realtà supera sempre la fantasia e l’inchiesta napoletana che vede indagato l’ex premier Silvio Berlusconi regala dei dettagli che se non fossero drammatici sarebbero magnifici, degni certamente della migliore commedia all’italiana. La vicenda è quella della compravendita di senatori per far cadere l’allora governo Prodi e il protagonista è ancora una volta Sergio De Gregorio, il senatore passato dall’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro a Forza Italia e divenuto ora la gola profonda che ai magistrati partenopei ha raccontato come sia stato semplicemente non comprato ma corrotto. Una storia su cui la magistratura sta cercando di far luce e una storia che per l’indagato Berlusconi è certamente andata in maniera differente. Quale sarà la verità lo stabiliranno le sentenze, ma quello che l’ex capogruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro ha raccontato merita di essere riportato. Raccontala la Finocchiaro che il senatore De Gregorio, dopo essere passato da Di Pietro a Berlusconi, ogni mese a Palazzo Madama si lanciava in singolari tirate e appassionati interventi di “sinistra”. Non sempre per carità, una volta al mese. Una stranezza notata da molti e su cui molti s’interrogavano. Sarà impazzito, forse un ripensamento, magari una botta di caldo. Quali che fossero le ragioni che animavano il senatore non lo si è mai capito, allora. Almeno fino a che questa stranezza non è stata incrociata con le informazioni in possesso degli uomini del colonnello Nicola Altiero della Finanza.

Fondamentale è la cadenza degli interventi “di sinistra” di De Gregorio. Raccontala Finocchiaro che una volta al mese l’ex senatore Idv tornava almeno a parole a sposare la causa democratica. E una volta al mese secondo gli uomini della Finanza veniva versata, rigorosamente in nero, la rata di berlusconiana origine. Insomma, stando alla ricostruzione fatta dai magistrati, De Gregorio ricevette per cambiare casacca la bellezza di 3 milioni di euro. Uno versato direttamente da Forza Italia e gli altri due in nero in comode rate mensili. Fedele al motto “fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio” ogni mese, alla vigilia del pagamento, il senatore convertito faceva presente l’imminente scadenza ai suoi debitori, mostrava in aula il calendario incombente e la possibilità, remota ma non inesistente, che la sua nuova fede poteva sempre vacillare e farlo ricadere in tentazioni prodiane. Per la serie “a buon intenditor…”.

Se Berlusconi abbia o meno corrotto De Gregorio ed altri parlamentari lo stabilirà la magistratura, il quadro che però emerge dai racconti fatti dal senatore in questione e dagli altri onorevoli ascoltati dai pm va, è il caso di dirlo, oltre ogni immaginazione. Quando si dice che a raccontarlo non ci si crede…