Mail Capo ospedale: “C’è Napolitano, nel caso Vip a Mestre, gli altri a Venezia”

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 11 Luglio 2012 - 15:47 OLTRE 6 MESI FA
nardacchione

Vincenzo Nardacchione

ROMA – La storia la racconta il Corriere della Sera e così come lì l’abbiamo letta, non in prima e neanche in seconda o terza o decima pagina in verità, la riportiamo. “Vi ricordo che l’eventuale ricovero di Vip è sempre previsto presso l’Angelo (ospedale di Mestre)”. Questo l’avviso di un solerte manager della sanità veneta, il direttore sanitario dell’Ospedale Civile di Venezia, inviato via mail ai dipendenti dell’ospedale in occasione della visita del presidente Napolitano nella città lagunare.

Vincenzo Nardacchione, questo il nome del tanto solerte quanto ingenuo dirigente. Per lui, evidentemente e in ottima fede e in palese candore nel mondo reale i malati non sono tutti uguali: ci sono quelli di serie A, i Vip, che vanno a Mestre, e i comuni mortali, che invece si possono accomodare a Venezia. E in occasione della visita del Presidente della Repubblica è verosimile che il numero di very important person tra politici e amministratori locali, giornalisti e forze dell’ordine, aumenti rispetto al solito tran tran, meglio ricordare quindi a tutti come vanno smistati i pazienti.

Di fronte al messaggio che si sono visti recapitare i dipendenti dell’Ospedale Civile di Venezia, probabilmente qualcuno avrà pensato, forse sperato in uno scherzo o in una manomissione della casella di posta del dirigente. Almeno le persone di buon senso avranno in cuor loro accarezzato l’idea che ci fosse un errore in quella comunicazione quantomeno singolare e inusuale. E invece no. Nessuno scherzo, tutto vero. O forse allo scherzo non ha pensato proprio nessuno, anzi avranno tutti pensato: che previdente questo nostro dirigente, dispone le cose in maniera da evitare equivoci e soprattutto grane.

Ma se l’indicazione data da Nardacchione è vera, perché i pazienti Vip a Mestre e gli altri a Venezia? Delle due l’una, o l’ospedale di Mestre è migliore come struttura o vi lavorano medici più preparati. Nel primo caso però Nardacchione, visto che la struttura veneziana dirige, non dovrebbe cercare di evitare le brutte figure dirottando i Vip a Mestre, ma dovrebbe invece essere il primo a denunciare quello che a Venezia non funziona e cercare di migliorare l’efficienza e la qualità della struttura che amministra. Nella seconda ipotesi invece, nel caso che non la struttura ma i medici di Mestre fossero cioè più bravi dei loro colleghi veneziani, allora questi ultimi di fronte alla comunicazione del loro dirigente si sarebbero dovuti come minimo risentire. Ma così non è stato. Anzi, a dire il vero la comunicazione in questione è rimasta finora sottotraccia, ne parla solo oggi il Corriere della Sera. Sottotraccia come se non avesse destato nessuno stupore riceverla, come se fosse un fatto noto che il nosocomio veneziano va bene per la gente comune mentre  le persone che contano vanno curate a Mestre.

Il tutto accadeva in contemporanea ad una visita del capo dello Stato, il che rende il tutto ancor più antipatico. La mail non consente a noi incompetenti giudizio “clinico” sull’indicazione: i Vip di qua, gli altri di là. Ma un giudizio, un netto sapore di maleducazione civica, questo sì Come si sentiranno quelli che nell’ospedale “semplice” sono stati ricoverati? Nel migliore dei casi dei “qualunque” additati come tali, nel peggiore come dei pazienti che forse non sono stati curati “a regola d’arte”. E, d’ora in poi, cosa accadrà quando un malato sentirà dire “andiamo all’Ospedale di Venezia”? Implorerà i portantini che lo stanno trasportando di andare a Mestre, visto che a Venezia lo stesso direttore sanitario indirettamente sconsiglia, almeno i Vip, di andare? E i poveri portantini, magari destinatari dell’infelice mail, potranno mai dare torto al malcapitato?