Antonio Ingroia e lo strano caso del “suo” processo

di Antonio Buttazzo
Pubblicato il 30 Settembre 2013 - 05:38 OLTRE 6 MESI FA
Antonio Ingroia e lo strano caso del "suo" processo

Antonio Ingroia

ROMA – Insomma l’avvocato Antonio Ingroia proprio non ce la fa a stare lontano da quello che evidentemente considera il suo processo. Nelle vesti di sostituto processuale del difensore della parte civile “associazione vittime della stragi” ha partecipato ad una delle udienze del processo che ha istruito per anni. Si troverà quindi tra le mani, in una diversa veste, in quel processo, atti d’indagine che ha personalmente compiuto e di cui conosce ogni aspetto ivi compreso i motivi di opportunità che hanno dettato quella specifica scelta investigativa con un indubbio vantaggio rispetto alle altre parti processuali.

Una situazione originale che senza altro la legge ha inteso evitare. Ma ciò che però lascia più perplessi è un’altro aspetto della questione. Nel giugno di questo anno, il Dr Ingroia per effetto della mancata presentazione in servizio alla procura di Aosta ove era stato destinato dal CSM a seguito della incompatibilità di funzioni con ogni altra sede giudiziaria ove era stato candidato, non eletto, alle ultime politiche, è decaduto dall’incarico in magistratura. Tuttavia la decadenza è cosa diversa dalle dimissioni che avrebbero significato l’addio definitivo dalla magistratura. Ed infatti se decaduto il magistrato può chiedere al CSM entrò due anni, di essere reintegrato, come ha chiarito negli anni la corte dei conti, nei ruoli della magistratura.

Difficile che il Dr/Avv. Ingroia non lo sapesse. E’ vero che ha chiesto di essere iscritto all’ordine degli avvocati di Roma (davanti al cui consiglio in base alla nuova normativa , pare comunque non abbia giurato, con ciò introducendo il dubbio che la partecipazione alla udienza non sia stata legittima) ma è pur vero che lasciare l’avvocatura non è poi così difficile quanto meno non per Il Dr Ingroia che ha lasciato addirittura il prestigioso incarico ONU in Guatemala per candidarsi premier in Italia.

Insomma non è escluso che in seguito l’avv. Ingroia torni a fare il Giudice o il Pubblico Ministero ed a questo punto appare legittimo chiedersi se non sia arrivato per lui il momento di qualche scelta definitiva vista la delicatezza delle funzioni che assume che vanno al di là delle semplici opzioni professionali, personali e di vita.