Sinodo famiglia, da Francesco finte aperture: Adamo, Eva…

di Antonio Buttazzo
Pubblicato il 5 Ottobre 2015 - 10:38 OLTRE 6 MESI FA
Sinodo famiglia, Francesco finte aperture: Adamo, Eva...

Papa Francesco: nulla cambia nella sostanza oscurantista, nulla cambiato da Adamo e Eva…

Se ci si prende la briga di leggere la noiosa relazione alla III assemblea generale del Sinodo straordinario sulla famiglia del 2014o scorso, cui esplicitamente rimanda quella del 2015 in corso, risulta evidente che le posizioni della Chiesa sulla Famiglia, al di là delle aperture del Papa Francesco sui nuovi temi rilanciate a reti unificate, appaiono stantie ripetizioni di temi triti e ritriti, con frequenti citazioni alla “famiglia nel disegno salvifico di Dio”  (capp.15 e 16), alla “indissolubilità del matrimonio e del vivere insieme” (capp.21 e 22) ed altre amenità del genere.
No, indubbiamente le novità non albergano nelle menti di quel centinaio di soli maschi anziani, mai sposati e quasi sempre senza figli che, con pieno titolo è evidente, diranno come dovrà essere la Santa Famiglia.
Ma una novità c’è senz’altro e risiede nella necessità per la Chiesa di una risposta forte alle spinte secolari che, provenendo dal basso e soprattuto dall’interno della chiesa stessa, rischiano di sgretolare l’istituzione che più di tutto specifica il potere ecclesiale nella società, la famiglia appunto.
Ciò spiega le ragioni di un Sinodo sulla famiglia che interviene a distanza di appena un anno da quello Straordinario tenutosi in precedenza.
Un ordine a serrare i ranghi senza precedenti, che mira ad intercettare e come sempre condizionare l’attività del Governo e del Parlamento in Italia, che, quando smetterà di baloccarsi con le riforme istituzionali, dovrà confrontarsi – almeno questo è previsto nel calendario dell’Esecutivo in carica – con i temi veramente caldi che scottano sulla pelle dei cittadini, le unioni civili, il regolamento dei loro rapporti economici e successori, le adozioni, i matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Per dirla in breve, quanto attiene alla tutela e valorizzazione di quei diritti civili di cui tanto si parla ma su di cui in pochi hanno voglia di mettere mano.
Grazie soprattutto alla influenza della Chiesa che in Italia condiziona da sempre la classe politica, di centro, destra e pure di sinistra, condannandola all’abominio di leggi vergognose quale quella, per restare in tema di famiglia, sulla fecondazione artificiale, smantellata a colpi di sentenze italiane e pure straniere.
Leggi assurde, frutto di un pesante fardello ideologico clericale che in Europa solo l’Italia deve scontare e che ci costano frequenti condanne nei consessi internazionali.
Certo, pontificati come quello di Ratzinger o anche quello di Wojtyla non hanno favorito aperture moderne della Chiesa, men che mai in materia familiare.
E qui la trovata geniale della Curia Romana di affidarsi ad un Papa terzomondista, simpatico e comunicativo, per riaffermare un simulacro di autorità morale nella Chiesa di oggi e ritrovare una legittimazione che aveva perso nel richiamare il gregge all’ovile con messaggi forti e vincolanti.
L’unico in grado di permettere che si dimenticassero scandali finanziari e sessuali che peraltro hanno dissanguato le casse delle diocesi episcopali.
E l’unico in grado di rinnovare il potere temporale della Chiesa attraverso documenti che ancora oggi affermano che “all’inizio c’è la famiglia delle origini, quando Dio creatore istituì il matrimonio primordiale tra Adamo ed Eva” (relatio synodi, II parte , cap.15).
Una vera chicca, originale e rivoluzionaria, una reale apertura alla modernità, come può vedersi.