Letta, Alfano, Pd contro pensionati e Costituzione, peggio di Berlusconi e Monti

Letta, Alfano, Pd contro pensionati e Costituzione, peggio di Berlusconi e Monti
Enrico Letta ha le palle d’acciaio solo con i pensionati

Pensioni d’oro, pensioni d’argento e pensioni di tolla, tutte sono nel mirino del Governo Letta/Alfano e del Pd, che portano alla perfezione gli attacchi già perpetrati da Berlusconi e Mario Monti, incuranti, in modo strafottente e oltraggioso, del fatto che sono stati già giudicati incostituzionali.

Contro l’offensiva Letta-Alfano-Pd è nato il “Movimento nazionale pensionati per l’Italia”, di cui sono stato nominato presidente. Lo sport nazionale è quello di colpire i pensionati, che hanno costruito il loro reddito con il lavoro, mentre il Governo Letta/Alfano e il Pd afflitto da populismo e demagogia nulla dicono sullo Stato che riesce a incassare solo 69 miliardi dei 737 miliardi di tasse accertate e notificate.

L’ultima è di queste ore.

Aumenteranno benzina e gasolio perché lo Stato non è il grado neppure di farsi pagare dai bicazzieri legalizzati concessionari di slot machine il dovuto di multe su cui Enrico Letta e Fabrizio Saccomanni avevano già fatto lo sconto del 70%, accontentandosi di 233 milioni invece del miliardo e 165 milioni dovuti.

La cifra cui ha rinunciato lo Stato, oltre 900 milioni, in un colpo solo è ben superiore a qualsiasi contributo di solidarietà eppure i biscazzieri non sono contenti e vogliono lo sconto dell’80%.

Cosa fa Letta senza attributi? China la testa e sevizia i pensionati che non si sanno difendere. Altro che palle d’acciaio, qui siamo a canne al vento.

Invece serve una politica “MANETTARA” contro evasori, mafiosi e percettori di redditi clandestini, che succhiano ogni anno 500 miliardi di euro ai cittadini onesti. Gli espropri proletari sono una brutta pagina della cronaca italiana”.

Mentre il Tribunale di Palermo ha dichiarato non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale del blocco della perequazione automatica delle pensioni superiori a tre volte il minimo Inps ordinando la immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale, il Governo Letta/Alfano e il Pd si apprestano a colpire le pensioni costruite con il lavoro con un prelievo bocciato dalla Corte costituzionale, mentre nulla decidono sul fronte della battaglia contro gli evasori/ladri, contro i mafiosi e contro i percettori di redditi clandestini, una miniera calcolata dalla Banca d’Italia in almeno 500 miliardi di euro.

Il Governo e i gruppi parlamentari nulla hanno previsto sul fronte repressivo contro chi ruba al Popolo italiano. L’ultimo scandalo romano dell’Atac e il contemporaneo aumento del costo delle pensioni della casta suggeriscono una politica altamente repressiva. Servono una politica “MANETTARA” contro chi succhia miliardi di euro ai cittadini onesti e una politica di scelte concrete e di immediata efficacia in direzione del potenziamento al cubo delle attività della Direzione delle entrate, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e della Polizia di Stato. I gruppi parlamentari non dicono nulla sullo Stato che riesce a incassare solo 69 miliardi dei 737 miliardi di tasse accertate e notificate”.

La Corte costituzionale, con la sentenza 116/2013, ha cancellato i tagli alle pensioni sopra i 90 mila euro, perché la normativa rappresentava “un intervento impositivo irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini (i pensionati)”. In sostanza se lo Stato ha bisogno DI RISORSE ECONOMICHE devono pagare tutti, pensionati e lavoratori attivi.

Non è più possibile mettere sotto torchio soltanto i pensionati. L’assunto è semplice e chiaro. E’ una perdita di tempo, quindi, discutere su quali e quanti tagli effettuare in danno dei pensionati. Lo Stato deve scegliere gli obiettivi per far cassa utilizzando soprattutto l’arma della confisca in tempi rapidissimi. Qualcuno dovrebbe sottolineare al Governo Letta/Alfano e al Pd:

a) che l’uguaglianza di trattamento è un valore costituzionale fondamentale tra cittadini in quiescenza e cittadini in attività;

b) che LO STATO PUO’ RECUPERARE I QUATTRINI UTILI AL RILANCIO DELL’OCCUPAZIONE E DELLO SVILUPPO COLPENDO LE MAFIE E I LADRI (=EVASORI).

I signori parlamentari del Pd non HANNO DISTINTO LE pensioni costruite con il lavoro da quelle frutto di leggi e leggine ad personas. Sparare sul mucchio è molto facile, ma non è equilibrato e giusto. Gli espropri proletari sono una brutta pagina della cronaca italiana.

 

 

 

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