Dentisti, avvocati, ingegneri…: tre milioni di poveri (per il fisco)

Dentisti, avvocati, ingegneri...: tre milioni di poveri (per il fisco)
Dentisti, avvocati, ingegneri…: tre milioni di poveri (per il fisco) (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Dentisti italiani: nel 2015 sono sopravvissuti con 50 mila euro di reddito annuo. In media un dentista in questo paese porta a casa come si dice a fine mese circa quattromila euro, lordi s’intende. Ciascuno può nella sua esperienza verificare l’attendibilità di questo dato.

Il dato è infatti assolutamente ufficiale, viene diritto dalle categorie dei contribuenti ed è stato da questi comunicato al Fisco. Ufficiale, ma quanto attendibile lo dica ciascun cittadino. Ufficiale e per nulla gentiluomo perché forte è la sensazione di improbabilità dei dentisti a 50 mila euro l’anno lordi. Questi dentisti qua che si propongono così al Fisco non corrispondono proprio no ai dentisti che incontriamo nei loro studi. Uno dei due identikit è, diciamo così, immaginario.

Dentisti che se la passano, secondo i dati ufficiali, peggio dei medici in generale. Categoria, quella dei medici, che si attesta su 65 mila lordi annui, cinquemila al mese. Senza strafare, a 65 mila lordi annui ce la si fa a campare. Certo non ci si compra l’auto da centomila euro e non ci si fa la villa al mare, ma si campa senza problemi a legare il pranzo con la cena. La vita non tirata ma senza fronzoli che fanno i medici in Italia. Come no…

Tirano invece la cinghia gli avvocati italiani: 40 mila euro lordi annui, neanche duemila netti una volta pagate le tasse.

Decisamente al confine con l’indigenza gli ingegneri: 32 mila euro lordi annui.

E se andate a fare analisi cliniche in apposito laboratorio, allora magari offrite un caffè, guadagnano la miseria di 30 mila euro l’anno.

Il vostro amministratore di condominio magari arrotonda sulle spese, sospettate una “cresta”? Siate indulgenti e tolleranti: guadagna 27 mila euro l’anno.

Architetti e geometri chiudono i bilanci dei loro studi professionali e della loro attività con circa 21 euro annui.

Veterinari stanno sotto i 20 mila, a 19 mila euro annui chiudono la classifica dei redditi dei professionisti.

Più in generale e per farci un’idea più panoramica della nostra miseranda società apprendiamo che i professionisti in Italia guadagnano in media 44.310 euro (nel 2015).

Che nello stesso anno in media un’impresa manifatturiera se la cavava con 37.440 euro e che un’impresa di servizi portava a casa 27.510 euro annui, prima delle tasse s’intende.

E che i commercianti nell’anno di disgrazia 2015 erano costretti a vivere con un reddito medio lordo di 22.510 euro.

Fanno tre milioni e mezzo di “soggetti” secondo fiscale definizione che vivono, mangiano, vestono, comprano, consumano, risparmiano, spendono, accumulano, scialano, investono…avendo come redditi per il fisco che vanno dai 1.000/1.500 euro netti al mese fino (ma non oltre) i 3.500 netti al mese.

A guadagnare più di 50 mila lordi annui restano secondo questa auto dichiarazione di massa solo qualche centinaio di notai che dichiarano 217 mila euro di reddito. Un paio di migliaia di notai che comprano case, auto, alimentano i depositi in banca e il risparmio pro capite maggiore al mondo, si fanno la barca, sostengono il mercato del lusso, mandano i figli a studiare all’estero…

Solo un paio di migliaia di notai, il resto tre milioni e passa di poveri o quasi poveri nel mondo del commercio e delle professioni. Ciascuno dica se questa mappa dei redditi corrisponde o almeno somiglia al mondo reale in cui vive.

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