Isis, soldati italiani in Libia. E allora? Ovvio e meno male

Isis, soldati italiani in Libia. E allora? Ovvio e meno male
Isis, soldati italiani in Libia. E allora? Ovvio e meno male (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Isis, lotta all’Isis, anzi guerra all’Isis. Non c’è politico italiano che non si riempia la bocca di queste frasi. I più agguerriti, i più tenaci e bellicosi nell’invitare a essere duri e tosti contro l’Isis sono in Italia come in Europa i politici della destra, dei partiti e movimenti di destra che accusano tutti gli altri di essere mollaccioni se non complici nei confronto del terrorismo islamico. Trump è il maestro di tutti, ha appena detto che Obama e Hillary Clinton sono “i fondatori dell’Isis”. Nel suo piccolo Salvini ogni giorno martella: “Renzi e Merkel complici del terrorismo perché ci fanno invadere dagli stranieri”.

Come che sia guerra/guerra e maniere forti, fortissime è lo slogan e la linea della destra italiana. Poi si vine a sapere l’ovvio, sì l’ovvio, e cioè che soldati italiani aiutano in Libia a sconfiggere Isis e Forza Italia duramente protesta contro il governo che li ha inviati. Sì, è vero, le guerre che piacciono tanto alla destra italiana sono quelle dello “armiamoci e partite”. Ma addirittura attaccare il governo perché dà una mano a  sconfiggere Isis in Libia…quelli della destra italiana ci sono o ci fanno?

Ipotesi ci sono: hanno onestamente pensato che addestrare i soldati del legittimo governo libico a combattere milizie Isis si facesse inviando fascicoli per corrispondenza o email. Hanno onestamente pensato che gli fai una telofanata, glielo spieghi. Hanno onestamente pensato che la guerra all’Isis si fa in parlamento e soprattutto in televisione. Onestamente ignorano l’esistenza e la funzione dei corpi speciali in tutte le guerre, onestamente non sanno davvero nulla della Libia degli ultimi anni, mesi, settimane. Dunque ci sono, diciamo così sommamente ingenui.

Oppure ci fanno, fanno i finti tonti, gli scemi per non andare in guerra, gli indignati e gli scandalizzati per fare teatro, ammuina e sceneggiata contro il governo perché loro sono opposizione chi è opposizione si oppone e della guerra all’Isis chi se ne frega. Ci fanno, ci fanno, anche se un po’ ci sono.

Mica solo quelli della destra. Indignati e scandalizzati per l’ovvio e il doveroso sono anche manco a dirli quelli di M5S e quelli di Sinistra Italiana. Mettono sotto accusa il governo niente meno che per aver “nascosto al paese”. Nascosto cosa? Sono mesi che su ogni giornale e in ogni tv si scrive e si racconta dell’impegno militare italiano in Libia. Impegno che viene invocato e programmato in ogni sede internazionale. Ovvio che ci siano istruttori italiani e inglesi e francesi e americani in Libia. Contro chi combatte Isis se non contro l’Occidente? Chi Isis minaccia se non Usa, Francia, Gran Bretagna, Italia?

Ovvio che gli istruttori siano lì sul terreno e armati e protetti, in grado di proteggersi. Ovvio e meno male che ci sono, aiutano a combattere Isis, fanno quel che devono, quel che è indispensabile fare. Su questo non ci dovrebbe essere governo e opposizione, su questo ci dovrebbe essere comune impegno e collaborazione. Ma per M5S la lotta a M5S si ferma sulla soglia di Palazzo Chigi e Montecitorio. Lotta all’Isis sì, ma se significa far qualcosa con Renzi allora no, meglio colpire il bersaglio principale: Renzi.

E la Sinistra Italiana quando le cadrà il tabù anti militare per cui ogni divisa è il nemico? Quando la sicurezza nazionale, addirittura europea, diventerà un valore per la sinistra irenista? Probabilmente mai.

Perché, diciamola tutta, ci sono, ci fanno da destra a M5S e a sinistra. Ma soprattutto e nel profondo del cuore, dell’anima e del cervello di tutti gli indignati e scandalizzati dall’ovvio c’è fisso un pensiero. Eccolo il pensiero: se soldati italiani si compromettono contro l’Isis poi l’Isis ci fa gli attentati in casa. Se stiamo invece acquattati a casa Isis mangia la foglia e ci lascia in pace. Difficile dire se questo pensiero sia più pavido o più sciocco. Non è un pensar prudente, almeno non più prudente di quanto non lo sia nascondersi da un pugno dietro un ventaglio. Non è un pensar saggio e realistico, la realtà ha già stracciato e smentito questo “isolazionismo de noartri”. E’ un pensare ancor più stupido di quanto non sia tremebondo. Ma è e resta un pensar con gran successo di pubblico. Ecco in fondo perché lo fanno, perché recitano lo scandalo dell’ovvio.

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