No perché Renzi antipatico. Allora Sì perché D’Alema, Brunetta, Fini, Rodotà…

No perché Renzi antipatico. Allora Sì perché D'Alema, Brunetta, Fini, Rodotà...
No perché Renzi antipatico. Allora Sì perché D’Alema, Brunetta, Fini, Rodotà…

ROMA – No, un No bello grosso sulla scheda del referendum. Molti i motivi per votare No. Se domandi e ascolti in giro un motivo si aggira e si afferma, grande quanto gli altri. Se non di più, se non il più grande. Il motivo è: perché Renzi è antipatico. Quindi gli stampo sul muso un bel No.

Ora che Renzi stia non particolarmente simpatico anche a chi non lo ha sullo stomaco non è proprio una “breaking news”. Pigri quanti altri mai i commentatori/comunicatori continuano a paragonare Renzi a Berlusconi. Niente di più fuori fuoco e centro. Berlusconi era amato, letteralmente amato da milioni di persone. Lo è stato per molti anni. Ed era contemporaneamente odiato, letteralmente odiato, da milioni di persone per anni e anni. Renzi non suscita amore, identificazione. E neanche, a parte la cosiddetta minoranza Pd, vero e proprio odio.

Renzi è troppo spacconcello e rotondo per indurre guerra tra “fedeli” e “infedeli”. Renzi lo puoi approvare, non amare. Oppure lo puoi avversare, non odiare. Però la pubblica opinione, buona parte della pubblica opinione, si sente orfana di sentimenti forti e quindi fa il pane con la scarsa farina che c’è. Né odio né amore possibili per Renzi, quindi…Quindi è stata elaborata, coltivata ed è cresciuta rigogliosa la categoria, il sentimento dell’antipatia. Dirsi antipatizzante di Renzi fa persino fino nel Palazzo, a Montecitorio, alla Corte dei Conti, al Csm, nelle redazioni Rai e in quelle del Tg7 (quelle Mediaset al riguardo non fanno notizia). Renzi antipatico è perfino la premessa nei salotti, terrazze e bar per poter dire che questa o quella magari l’ha imbroccata.

Renzi antipatico è uno status della pubblica opinione e anche della Casta, guarda un po’. Di tutte le Caste: Renzi antipatico ai sindacati, ai funzionari pubblici, agli statali, ai magistrati…Renzi antipatico è dunque un asset della campagna elettorale e del comportamento elettorale in vista del referendum. Un bel No a quell’antipatico di Renzi. No, perché votare No? Perché Renzi è antipatico.

Ma la propaganda, la trama fitta e sottile, forte e intrecciata con cui si forma la cosiddetta opinione, la propaganda quella vera e profonda (non quella occasionale di partiti per un voto o all’altro) è uno strano animale. Animale dove la coda è la bocca e la bocca è la coda. Animale che a saperlo e volerlo maneggiare indica il Sud dove è il Nord e viceversa. Non è una bussola la propaganda, è un navigatore con dentro i dati a piacere, a piacere di come la giri.

Se Renzi vale un No al referendum perché Renzi è antipatico, se l’antipatia vale un voto contro l’antipatico, allora quanti Sì valgono quei simpaticoni di D’Alema, Brunetta, Bobo Craxi, Cesa, Rodotà, Fini, Giorgetti, Fedriga, Matteoli, Ingroia tutti che votano No?

D’Alema, per riconoscimento universale la più scostante e antipatica mente pensante che c’è. Ingroia, ricordate che simpatia? Brunetta, il campione delle liti seriali, colui che D’Alema definì “energumeno tascabile”. Cesa, il volto accattivante della simpaticissima Udc. Matteoli, l’ala burocratica di An. Fini, l’ala algida della destra, Rodotà, il professore altezzoso fatto Verbo che non riesce ad essere simpatico neanche ai M5S che lo candidaraono. Fedriga, il campione della petulanza parlamentare, leghista e non solo. Dini e l’urticante ricordo della suo simpatico entourage governativo/familiare. E Bobo Craxi, una vita tutta segnata dall’essere un simpaticone. D’Alema li ha riuniti con altri al residence Ripetta a Roma a gloria e difesa del No al referendum. Se il voto dovesse andare soprattutto a simpatia, se questi sono i campioni e guerrieri e soldati del No, allora ne dovrebbe venire una valanga di Sì.

Quel simpaticone di D’Alema ha anche raccontato per far sorridere una simil barzelletta. Non come quelle di Berlusconi, D’Alema non fa battute, fa politica. Però ha provato a far sorridere appunto dichiarando “Minaccioso, intimidatorio e animato dai Poteri Forti lo schieramento del Sì”. Infatti il No e le sue ragioni sono clandestine in tv e sui giornali, lui stesso parlava da una sede anonima per prudenza, non c’erano giornalisti a raccogliere e diffondere, le immagine viste nei tg sono clandestine, nessun partito può pubblicamente pronunciarsi per il No. Tranne la minoranza Pd, la Lega, Forza Italia, Sinistra Italiana, M5S, Fratelli d’Italia e di rinforzo l’Anpi, la Cgil, i Cobas, l’Unione Studenti, i No Tav e cento, mille altri.

Il No nascosto e intimidito era una barzelletta di quel simpaticone di D’Alema. Proprio come una barzelletta è l’Italia che non aspetta altro che la riforma raccontata dall’antipaticone Renzi. Ma non bisogna volerne né all’uno né all’altro. A simpatia stanno zero a zero (o anche peggio). E comunque non si dovrebbe votare a simpatia, o no? Dite che si fa, si può fare? Certo, ma ci si fa male, spesso ci se ne pente. E comunque, visto che ad essere onesti sia il Sì che il No imbarcano truppa e generali che più antipatici non c’è, come si fa il 4 dicembre ad affidarsi alla bussola, pure truccata, della simpatia?

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