Pensioni Italia: adda venì Tsipras riabbassa età. Tsipras vero l’alza a 67 anni

di Lucio Fero
Pubblicato il 23 Marzo 2015 - 16:17 OLTRE 6 MESI FA
Pensioni Italia: adda venì Tsipras riabbassa età. Tsipras vero l'alza a 67 anni

Alexis Tsipras con Angela Merkel (Foto Ansa)

ROMA – Che strano il mondo: in Italia sognano, immaginano, invocano, evocano uno Tsipras italiano tutti coloro che lavorano, sperano, credono, propagandano un riabbassamento dell’età pensionabile. Riabbassamento se non proprio ai livelli pre Fornero (italiani che andavano in pensione in media all’età di 59 anni scarsi), almeno a livelli anagrafici lontano dai 67 anni e sette mesi che ci vorranno come dato anagrafico (uomini) per andare in pensione dal 2016.

Si studiano interventi e nuove “flessibilità”. Ad esempio un salario sociale o giù di lì a chi perdendo il lavoro dai 55 anni in poi e non avendo che scarse possibilità di trovarne un altro che fa, come campa fino all’età della pensione magari misera? Questione grave e urgente, anche se non proprio previdenziale in senso stretto, riguarda più il welfare e la pubblica e doverosa assistenza che il percorso contributi, età, pensione.

Si studiano pensioni ben prima dei 67 anni, tagliate di una percentuale per ogni anno di anticipo sui 67 e passa, oppure pensioni-prestito che si cominciano a percepire poniamo dai 60 anni in poi e poi si restituiscono con prelievi sulla pensione vera e propria.

Studia il governo nella persona e responsabilità del ministro e ministero del Lavoro. Studia il Pd, studiano i sindacati. Diverso e spesso contrastante è il “come” ipotizzato ma più o meno tutti, dalla Lega di Salvino fino a M5S passando per Forza Italia e Pd e, ovviamente, Cgil, Cisl e Uil vogliono, vorrebbero rimettere robusta mano alla legge Fornero. Cgil e sinistra Pd addirittura abbattendo la regola delle pensione contributiva, cioè calcolata e pagata in base ai contributi versati, per tornare a forme di retributivo, pensione in base agli ultimi stipendi percepiti.

E’ in quest’area che va dalla Camusso a Landini, da Bersani a Fassina, da D’Alema a Civati che si pensa, si mugugna, si mormora, si scandisce un “adda venì Tsipras”. Sì, adda venì, deve venire anche in Italia un partito veramente di sinistra che vinca le elezioni su una linea riformatrice sì ma non quella europea. Sì, adda venì, come una volta si diceva “adda venì Baffone” e Baffone era la denominazione popolare di Stalin. Non è che gli “adda venì” volessero davvero Stalin a Roma, ma era un modo semplicistico ed efficace per sintetizzare la voglia di comunismo, comunismo che qualora fosse arrivato avrebbe cambiato i connotati all’Italia.

Ecco, a sinistra della sinistra e anche più a sinistra e per ogni dove della sinistra è tutto un “adda venì Tsipras”. Per riconquistare la casa del padre usurpata da Renzi e dai suoi, per mollare al governo “colpi duri che lascino il segno e facciano male (Massimo D’Alema), per impedire una deriva autoritaria con le riforme di Renzi (“che io non voterò” promette Rosy Bindi), per la coalizione sociale made in Landini, per porre argine al ritorno del “lavoro schiavile veicolato dal jobs act” (Susanna Camusso). E per riabbassare l’età pensionabile che sembra essere il primo e più importante obiettivo sociale della sinistra anti Renzi.

Che strano il mondo, l’immaginario e invocato “messia”, lo Tsipras italiano che farà la sinistra italiana più bella e più forte che pria…abbassa, anzi riabbassa l’età pensionabile per il ristoro dei lavoratori e il trionfo della giustizia sociale. Lo Tsipras vero, quello greco, quello che in Grecia governa pare proprio che si appresti ad alzarla l’età pensionabile. A 67 anni, proprio come è in Italia.

Che strano il mondo o forse neanche tanto strano. Anzi, sembra strano ma in realtà è maledettamente ovvio. Nessun sistema pensionistico, liberista, socialista, socialdemocratico, rosso, nero, a cinque stelle o quel che sia, nessun sistema pensionistico in presenza di una vita media che scavalca già da domani gli ottanta anni può mandare in pensione la gente 20/25 anni prima. Niente e nessuno, neanche una marea di tasse, neanche l’esproprio di massa dei “ricchi” può pagare un quarto di secolo di pensione per ciascun pensionato. Per cui l’età pensionabile a 67 anni o giù di lì guarda caso capita sia al socialista Hollande che alla centrista Merkel che al conservatore Rajoy  che al definitelo come volete Renzi.  E tocca anche a Tsipras venuto dalle urne elettorali ad Europa stupir…

Come direbbe Renzi, però “non se ne faranno una ragione” gli invocatori sognanti dello Tsipras italiano. Rovinare, interrompere l’emozione sociale del raccontare che si può e si deve tornare alla pensione a 60 anni non puoi chiederlo. Non se ne faranno una ragione i vari Bersani, fassina, Landini, Camusso, D’Alema, Bindi. Mai! Faranno, fanno prima a farsene una ragione e un’idea paradossalmente gli elettorati.

In Francia il 25% al Front national della Le Pen è una enormità, ma è meno del 30 per cento previsto e del F. N. già quasi messo in conto. E il F. N. non è il primo partito e l’altissima onda della rivolta e rifiuto anti euro ed Europa non ha superato l’ultimo argine. Anzi l’argine ha tenuto perché l’onda è arrivata meno alta del previsto, forse l’onda rallenta. Meno alta del previsto anche l’onda simmetrica e opposta di Podemos in Spagna, 14% è tanto ma non è tanto da attestare egemonia sull’elettorato e sul paese. E rallenta nei sondaggi anche l’onda Farage, gli anti euro ed Europa in Gran Bretagna bloccati al robustissimo ma contenuto 17 per cento.

E’ come se gli elettorati in fondo avessero percezione di quel che sta percependo Tsipras al governo: la realtà è tosta e non la cambi se la maledici o la neghi. Sembra come se gli elettorati in fondo sappiano, qualcosa del genere è successa anche in Italia con il risultato inaspettatamente magro rispetto alle aspettative di M5S alle europee. Chiamiamola pure paura, paura di sfasciare davvero, pavidità del portare fino in fondo il rifiuto. Oppure la si chiami saggezza, saggezza del non affidarsi, se non per la protesta, a chi poi dovesse governare altro di quel che fa chi governa non potrebbe fare, se non qualche danno maggiore da isterismo ideologico.

Gli elettorati sembra che sentano qualcosa del genere, almeno negli ultimi appuntamenti elettorali appunto. Tsipras sembra che avverta qualcosa del genere, almeno nelle indiscrezioni della scambio con l’Europa: “Soldi in cambio di riforme”. Ma non ditelo agli “attendisti dello Tsipras italiano”, fareste loro del male ricordando che c’è un mondo reale in cui Tsipras Alexis, capo del governo di Atene, quello nato dalla vittoria della sinistra alle urne, l’età della pensione la alza e non l’abbassa.