Peste del proporzionale: partiti nani e governi storpi

ROMA – Peste, come una peste nel tessuto e nell’organismo politico. Si diffonde velocemente dal 4 di dicembre scorso, dal giorno in cui il 60 per cento dei No a Renzi misero al bando, cancellarono più o meno senza saperlo quello che altro referendum popolare una ventina di anni prima aveva stabilito: il basta al sistema elettorale proporzionale. Vasto è il contagio e veloce la progressione della peste, insiste infatti su un organismo debilitato, malato e investe un corpo debolissimo e piagato, quello appunto della politica italiana. E’ la peste da legge elettorale proporzionale, sui corpi malati induce e provoca partiti nani e governi storpi. Proprio quello che sta succedendo in questi giorni sotto i nostri occhi e quel che accadrà dopo che saremo andati a votare alle elezioni.

Partiti nani: provate a leggere le cronache (faticose e aggrovigliate) del Pd. Sembra difficile seguire gruppi, correnti, rancori, progetti, umori, manovre…Ma una cosa è chiara e da tutti con franchezza riconosciuta (franchezza un po’ spudorata). Ed è che la legge elettorale proporzionale favorisce la scissione. Se c’è la proporzionale gli anti Renzi possono andarsene e fare una lista elettorale. Prenderà il 10 per cento o il cinque o il quindici…quel che sia. Sarà comunque una percentuale da portare al tavolo della trattativa dopo il voto. La proporzionale consente di contarsi e rende possibile il paradosso della scissione a primavera per allearsi in coalizione di governo con quegli stessi da cui ci si è scissi. Se avete dei dubbi chiedete al nuovo stratega Michele Emiliano e al giovin tormentato Roberto Speranza.

La legge elettorale proporzionale consente dunque, favorisce e incita a che a sinistra alle elezioni ci sia la lista antagonista-antagonista (mezza Sinistra Italiana, quella nipotina di Vendola), poi la lista “ulivista” degli anti Renzi usciti dal Pd. Forse con il movimento promosso e organizzato da Pisapia ex sindaco di Milano e “arancione” della prima ora. O forse no. E senza dimenticare una qualche lista comunista che certo ci sarà, c’è sempre. Più il Pd, ovviamente. Facciamo quattro liste, almeno. Possibili sei.

A destra la legge proporzionale consente e favorisce Salvini da solo e Berlusconi da solo e Meloni da sola e Alemanno-Storace da soli e Forza Nuova da sola e…Almeno cinque liste, possibili di più.

Al centro sarà con la proporzionale festa grande e fantasia. Nvd di Alfano, il movimento di Casini, perché no Fitto e quelli di Verdini anche da soli perché no e facciamo che le liste centriste possono essere quattro. Si pesano al voto, poi magari se pesano piuma si mettono insieme o diventano altro. Ma in Parlamento ci saranno entrati.

La proporzionale, il sistema elettorale proporzionale è in grado di erodere e corrodere anche il monolite M5S, anche se loro non ci credono e non se lo aspettano. Ogni modo e maniera di essere movimento può con la proporzionale diventare lista, vedrete che ci sarà fioritura.

E saranno partiti nani. M5S sotto il 30 per cento, più vicino al 25. Il Pd intorno al 20 o poco più. Gli “ulivisti” sul 10 per cento, i “rossi” al 3 per cento. Salvini e la sua Lega intorno al 12 e Berlusconi più o meno uguale e Fratelli d’Italia tra il 3 e il 4 e una marmellatina di “neri” al 2 per cento. E un altro dieci per cento più o meno che si sparge al “centro” e agli incerti confini tra destra e centro e tra sinistra e centro.

Partiti nani che inevitabilmente produrranno governi storpi. Storpi perché obbligati per nascita e natura a tenere insieme membra di corpi diversi. Questo l’esito della peste del proporzionale.

Proporzionale che non è sempre e non è sempre stata una pestilenza. E’ stata la legge elettorale che ha accompagnato in Italia la nascita e il diventare adulta della democrazia e scusate se è poco. E’ stata la legge elettorale che ha accompagnato il diventare moderna e opulenta l’Italia e che ha accompagnato qui da noi la nascita e sviluppo dello Stato sociale. Dunque proporzionale non fa male sempre e comunque. Ha funzionato, funzionava bene fino a che i partiti erano tante cose che non sono più.

Una fra tutte: per decenni i partiti hanno attirato e allevato la parte migliore della società civile. Sembra oggi incredibile ma la gente per bene faceva politica e occuparsi della cosa pubblica era la scelta più etica. Da qualche decennio invece i partiti selezionano nel migliore dei casi la mediocrità. Nel migliore…Nei partiti l’incompetenza, l’arroganza, l’ignoranza, la non professionalità sono diffusissime e non più ostacolate. Nei partiti c’è non il meglio della società detta civile ma la crema della società incivile (per chi vuol vedere, guardi cosa accade a M5S). I partiti sono oggi la culla, la casa e la tribuna della irresponsabilità e della mala cura della cosa pubblica.

La proporzionale moltiplica partiti, non è colpa o merito sua se i partiti sono di per sé un danno o un vantaggio. Qui e ora, Italia 2017, moltiplica partiti nani e prepara governi storpi. Che lo sapessimo o no, che fossimo o no in grado di capirlo, che avessimo o no la voglia di capirlo…niente lamenti. Ce lo siamo votato che andasse così lo scorso dicembre, andrà di schifo per volontà popolare.

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