Amanda Knox e l’ipocrisia Usa

di Pino Nicotri
Pubblicato il 4 Ottobre 2011 - 08:34 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – In un Paese civile le sentenze si rispettano ed è meglio un colpevole libero che un innocente condannato. Principi che valgono quindi anche per Raffaele Sollecito e Amanda Knox assolti in appello dall’accusa di avere ucciso Meredith Kercher. Ciò detto, non si possono non rilevare alcune cose:

– il comportamento colonialista dei mass media Usa, che hanno esercitato una pressione immensa pro Amanda trattando l’Italia e la nostra Giustizia come fosse roba da quarto mondo, un Dracula che succhiava sangue alla povera vittima Amanda dal viso angelico e un po’ troppo pronta a piangere, come a comando;

– comportamento non solo colonialista, ma anche ipocrita e ridicolo visto che negli Usa hanno appena eseguito la condanna a morte di Troi Davis condannato senza uno straccio di prova e con i testimoni che hanno ritrattato in blocco rivelando che la polizia li aveva costretti a mentire. Per non parlare dell’uccisione un anno fa di Teresa Lewis,  “nigger”, uccisa benché handicappata mentale eseguendo una condanna a morte comminata per gli stessi motivi per i quali nell’intero Occidente si protestava per la condanna a morte in Iran della signora Sakhine Ashtiani. Condanna, quella iraniana, molto più civilmente NON eseguita!

Il mio parere sui due assolti? Preferisco tenerlo per me, ma  lascia perplessi la condanna dell’ivoriano Rudy Guede a 16 anni di carcere per concorso in omicidio e l’assoluzione invece di quelli che erano i suoi coimputati.  Abbiamo assistito perfino allo spettacolo del cappellano del carcere impegnato in modo assai pubblicitario a stare accanto ad Amanda che pregava a uso e consumo dei mass media. Per Rudy non s’è mai sprecato nessun signore in tonaca.

Mi limito a dire che non mi sono mai parsi spontanei. Preferisco esprimere il parere sulla qualità media del giornalismo, piuttosto bassa come ho già detto, e sulla Giustizia: che qualcosa non funzioni è evidente, altrimenti non si passerebbe così facilmente dalle condanne per omicidio alle assoluzioni. E non mi riferisco solo ai fatti di Perugia, ma anche alla notizia passata inosservata che ben sette condannati all’ergastolo per l’uccisione a Palermo del magistrato Paolo Borsellino a quanto pare sono innocenti. Ripeto: sette condannati all’ergastolo innocenti!

Per non dire dell’intercettazione telefonica che avrebbe incastrato immediatamente il cameriere che 20 anni fa ha ucciso a Roma la signora AlbericaFilo Della Torre: la telefonata è stata ascoltata solo di recnte, e solo dopo che con un ritardo di quasi 20 anni il cameriere è stato incastrato dalle analisi del dna e ha finito col confessare.