Capro espiatorio, con zingari e immigrati Salvini rinnova un rito preistorico

di Pino Nicotri
Pubblicato il 11 Luglio 2018 - 06:36 OLTRE 6 MESI FA
Capro espiatorio, con zingari e immigrati Matteo Salvini (nella foto) rinnova un rito preistorico

Capro espiatorio, con zingari e immigrati Matteo Salvini (nella foto) rinnova un rito preistorico

Capro espiatorio, con zingari e immigrati Salvini rinnova un rito preistorico. Possiamo davvero dire che la crisi o la stagnazione economica dell’Italia sia dovuta all’”invasione” di extracomunitari e all’esistenza degli “zingari” – 160 mila, metà dei quali non nomadi ma stanziali, lavoratori e professionisti in vari campi – anziché all’obsolescenza e alle storture del nostro apparato produttivo e dell’intero sistema economico, oltre che all’incapacità dei nostri politici?

Per non parlare del cancro della corruzione sempre più diffusa tra politici e amministratori e di quello collaterale della diffusione delle criminalità organizzate, ben radicate da decenni in quattro regioni italiane,  Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, dalle quali si irradiano nel resto del BelPaese.

Certamente no, non possiamo dire che la colpa è degli “zingari” e degli immigrati extracomunitari. Eppure su questo tasto si continua a battere con insistenza crescente, al punto che Lega e M5S, cioè i partiti di governo, ne hanno fatto il punto centrale e permanente, se non l’unico, della propria politica. Relegando tutto il resto, decisamente più importante, alle calende greche o a tempi migliori.  Con il vantaggio di poter addossare a extracomunitari e “zingari” gli eventuali, o forse più che sicuri, fallimenti della propria politica, che nessuno riesce a capire bene quale sia oltre alla volontà di restare comunque al governo approfittando anche della debolezza o assenza dell’opposizione.

 Come tener testa alla concorrenza economica di giganti come la Cina e l’India e di altri Paesi in forte sviluppo? Mistero! E come porre rimedio ai danni che la guerra dei dazi voluta da Donald Trump provocherà a raggio crescente? Mistero! Come faremo a restare l’ottava potenza economico-industriale del pianeta o a scendere nella classifica senza scendere però nelle capacità produttive e nel reddito pro capite? Mistero!

Che si scenda in classifica è inevitabile, visto lo sviluppo a volte tumultuoso di altri Paesi, dalla Turchia al Brasile: eravamo la quinta potenza e siamo scesi all’ottavo posto perché i due miliardi e mezzo di cinesi e indiani non sono rimasti fermi a piangersi addosso e a girarsi i pollici. L’importante è non scendere come capacità produttive globali e nel livello dei redditi, oltre che nella qualità della vita. Pericolo incombente e che può diventare realtà, tale discesa, se continuiamo a dare la colpa a cause che non c’entrano, a piangerci addosso e a illuderci che i Grillo, Di Maio, Salvini e compagnia cantante abbiano la bacchetta magica che Renzi e chi prima di lui non aveva.

 La situazione viene ulteriormente drammatizzata spargendo la paura dell’insicurezza personale, asseritamente minacciata da orde di rapinatori, scassinatori, stupratori e sequestratori pronti a entrare in casa nostra a qualunque ora del giorno e della notte. Ecco infatti la spinta leghista ad armarci tutti con almeno una pistola in casa, cosa che farà felice l’industria “padana” della Beretta, ma non risolverà nessun problema, ed ecco la volontà di permettere per legge che si possa uccidere chi entra in casa nostra senza chiedere permesso. Eppure la realtà smentisce tali interessati allarmismi perché dice che gli omicidi si sono dimezzati e gli altri crimini sono diminuiti anziché aumentare.

 L’espressione “capro espiatorio” è antichissima, deriva dall’usanza  giudaica del Giorno dell’Espiazione di far “trasferire” su una capra dal Gran Sacerdote nel tempio di Gerusalemme tutti i peccati del popolo  per poi mandarla a morire di fame e sete in un deserto. Usanza dovuta alla  convinzione che con la capra morissero anche le colpe addossatele dal Gran Sacerdote. E riti simili esistevano da tempo già in Mesopotamia, sempre a spese delle malcapitate e innocenti capre.

 Cambiando la capra con un agnello la tradizione è stata  ereditata dal cristianesimo, che non a caso nel vangelo di Giovanni presenta Gesù Cristo come  “l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato dal mondo”. Tant’è che l’iconografia cristiana ha spesso rappresentato Gesù come un agnello e ancora oggi per festeggiare la Pasqua si usa mettere in tavola carne d’agnello.

 I romani erano convinti che le eventuali disgrazie di Roma fossero dovute alla perdita della verginità di qualche sacerdotessa tra le sei Vestali, che pertanto all’occorrenza venivano sottoposte ad accertamenti per murare viva vicino Porta Collina, dalle parti dell’odierna via XX  Settembre, chi non fosse risultata più vergine.

 Venezia dopo la grave sconfitta militare di Agnadello nel 1509 impose un giro di vite ai suoi molti e allegri conventi femminili, affollati da più o meno 3.000 monache, vietando di colpo le feste con estranei e decapitando chi avesse avuto rapporti sessuali con una di loro.

Nella Storia sono numerosi i casi di capri espiatori rappresentati non più da capre, ma da esseri umani e gruppi sociali minoritari ritenuti causa delle disgrazie di una popolazione e pertanto condannati a una brutta fine. Vedi per esempio le streghe che hanno affollato il Medioevo e le piazze di roghi. E vedi la credenza esistente ancora oggi nel malocchio e nei menagramo.

 Oggi la funzione espiatrice e apotropaica, cioè di scongiuro, del capro espiatorio è caricata dal “grande sacerdote” Salvini sulle spalle degli “zingari” e degli immigrati extracomunitari. Il fatto che si venga aizzati solo contro gli immigrati provenienti da Paesi extra Comunità Europea poveri e non anche contro gli immigrati provenienti da Paesi extra Comunità Europea non poveri, quali per esempio i russi, i cinesi, i giapponesi, gli inglesi, i latino americani, i filippini, i cingalesi, ecc., DIMOSTRA con chiarezza che in realtà si tratta di demonizzare più i poveri disgraziati e i deboli, in odore di islamismo, che gli extracomunitari in quanto tali. Senza i quali molti industrialotti e padroncini della Padania e agrari del nostro Sud non potrebbero mandare avanti così bene le loro aziende perché non avrebbero manodopera priva di diritti, e quindi anche di contratti regolari, da sfruttare senza scrupoli.

 Seppellire vive le malcapitate vestali o dare un giro di vite all’andazzo nei conventi veneziani in concreto NON è servito a niente. Solo a tranquillizzare per un po’ la popolazione creando falsi obiettivi. E abboffarsi di agnelli a Pasqua serve solo a rallegrare le tavolate e a riempirsi la panza, ma certo non a fare sparire problemi e pericoli. Eppure a quanto pare ci risiamo, con Salvini nei panni del Gran Sacerdote.