ROMA – L’attacco isterico di Higuain, la spinta all’arbitro Irrati che lo aveva appena espulso, le lacrime del bomber argentino che dà in escandescenze e non vuole uscire dal campo (a Udine, gol numero 30, purtroppo per il Napoli del tutto inutile) raccontano meglio di tante parole il momento della squadra di Sarri, scivolata a sei punti dalla Juventus e ormai lontana dal sogno scudetto. Sarri è l’epitome con Higuain del momento del Napoli. Il lungo inutile inseguimento alla Juventus lo ha logorato e con lui è crollata mentalmente la squadra. Non ci si improvvisa grandi, né si diventa candidati allo scudetto per semplice somma di talenti calcistici. Essere grandi è il frutto di un processo complessivo di crescita che riguarda tutti: società, squadra, allenatore, pubblico, stampa.
Sarri, che pure ha compiuto un lavoro eccellente, non mi sembra ancora pronto per gestire la corsa al massimo obiettivo nazionale. Le sue geremiadi sul calendario che grazie agli anticipi favorirebbe la Juventus, sono la spia della sua immaturità. Secondo lui la Juve giocando spesso prima del Napoli (sei volte) ha ricevuto un regalo. In linea logica è vero esattamente il contrario. Chi gioca conoscendo già il risultato della squadra rivale può regolarsi meglio e agire di conseguenza. Il problema vero è che la Juve ha vinto 20 delle ultime 21 partite e hai voglia a starle appresso in classifica. Le doti di carattere e di equilibrio che mancano al Napoli Madama le possiede tutte, compresa l’abitudine a lottare per un traguardo prestigioso. E seppure talvolta con fatica, come contro l’Empoli, riesce a spuntarla e a portare a casa il risultato pieno.
La perdita per squalifica di Higuain (e sarà dura la mano del giudice sportivo) metterà il Napoli nella necessità di difendere il secondo posto dal ritorno prepotente della Roma che ha stracciato la Lazio nel derby e propiziato il licenziamento di Pioli. “Se arriveremo allo scontro diretto a pari punti potremmo farcela a finire secondi”, ha puntualizzato Spalletti. Appunto, a fine aprile all’Olimpico romanista l’autodafè del Sud deciderà chi andrà direttamente in Champions League.
Al terzo posto Fiorentina e Inter dicono addio, la Viola pareggiando contro la Sampdoria al Franchi, la beneamata addirittura perdendo in casa contro il Torino, in rimonta. Con Napoli e Inter, cade anche il Milan che rischia l’esclusione anche dall’Europa League, incalzata dal brillante Sassuolo che aveva affondato il Carpi nell’anticipo. Domenica a San Siro c’è Milan-Juve,il pronostico sembra scontato ma nel calcio mai dire mai. Certo le ripetute reprimende pubbliche di Berlusconi a Mihajlovic hanno confuso i giocatori che hanno inteso come il serbo a fine stagione saluterà il Milan,. Pessima gestione da parte del presidentissimo che ha delegittimato Mihajlovic e ignora che il Milan vale più o meno la classifica che ha. Soltanto la vittoria della Coppa Italia salverebbe la stagione.
In attesa del posticipo di lunedì sera tra Bologna e Verona in coda il Chievo è salvo (3-1 al Palermo), il Genoa straccia il Frosinone e guadagna la virtuale salvezza. Tre gol di Suso, scartato a gennaio dal Milan. Vedono il traguardo anche Udinese, Atalanta (2-1 al Milan) e Torino (2-1 a (San Siro). Respira la Sampdoria (1-1 a Firenze) ma deve ancora fare 4-5 punti per toccare terra. Carpi e Frosinone (col Palermo) sperano ancora ma la loro migliore alleata è ormai solo la matematica.