Padova, la legge della Consigliera: “Per i politici multa cancellata”

Luisa Serato

PADOVA – Nessuno, quando riceve una multa, è felice. Qualcuno prova a fare ricorso ma, in genere, tra qualche malumore e un po’ di mugugni, i più si rassegnano, sapendo di aver torto, e pagano. Ma i più non sono tutti e tra quelli che non vogliono e non si rassegnano a pagare, pur avendo torto marcio, si è ritagliata una parte speciale Luisa Serato, presidente del Consiglio provinciale di Padova in quota Lega Nord. «Solo a me ne sono state notificate 15 e spero sia finita qua». Se qui finirà dipenderà da quante infrazioni la Serato ha commesso ma, intanto, sta mettendo in piedi un ricorso di gruppo insieme a tutti gli altri, poveri, politici multati. L’idea di pagare, alla Serato, proprio non va giù. A sentir lei le multe sono ingiuste, i politici hanno diritto ad usare la corsia preferenziale con l’auto privata. Motivazione debolina, per quanto molto arrogante e persino sintomatica di una concezione distorta dei diritti e dei doveri. «Sia chiaro: non chiediamo privilegi». Quello che non è chiaro è come dovrebbe esser definita l’eventuale cancellazione delle multe se non un privilegio.

La Casta che tenta quindi di salvare se stessa, un’ipotesi che suona come una beffa per le migliaia di cittadini multati già, nello stesso punto, in pochi mesi. E il caso rischia di ingrandirsi, in questi giorni infatti stanno continuando ad arrivare le sanzioni. A riconoscere le targhe è un software elettronico e ci vuole più di un mese perché la multa venga spedita. Da aprile, a vigilare una corsia preferenziale di Padova, è stata istallata una telecamera. Anche prima l’ingresso era vietato ovviamente, ma ad usufruire della scorciatoia erano in molti. Tanto che Palazzo Moroni ha cambiato metodo, e non si può certo dire che l’abbia fatto all’improvviso. Prima un mese (febbraio) con vigile fisso a ricordare il divieto, poi un altro (marzo) senza multe. Infine le sanzioni.

Ma, come si dice a Roma “Ladrona”, la Serato “cade dal pero”: «nella mia stessa situazione sono in tanti, l’assessore all’Ambiente, Mauro Fecchio, ne ha prese più di dieci, il consigliere Pietro Giovannoni almeno 18. Non solo politici: anche molti dipendenti sono nella stessa situazione». Complimentoni verrebbe da dire. «Anche Gianmarco Cortivo, collaboratore personale della presidente Degani, mi ha detto di aver già rimediato circa 800 euro di sanzioni: deve fare la spola fra palazzo Santo Stefano e la sede della cittadella alla Stanga, passando proprio per il nuovo varco». Ma su quali basi la consigliera leghista vorrebbe far ricorso, oltre che la voglia di non pagare ovviamente? La Serato candidamente spiega: «Prima di tutto avevo fatto fare un controllo al mio staff e ci risultava che chi avesse cariche istituzionali potesse passare, poi non eravamo a conoscenza della nuovo cambiamento: la nostra buonafede penso sia chiara, nessuno fa collezione di multe…». Però il cartello c’è: «Sì, ma dal Comune mi sarei aspettata una lettera per avvertirci. Siamo stati colti di sorpresa». Colti di sorpresa? Dopo un mese con vigile fisso e uno con cartello di divieto ma senza multe? Le multe le dovrà forse pagare, ma un premio alla faccia tosta la Serato lo merita di certo. Inutile tentare di spiegarle che la legge non ammette ignoranza quando un cartello con scritto chiaro e tondo che lì non si può transitare le risulta oscuro. Inutile dirle che chi ha cariche istituzionali non può fare come vuole. Essere eletti non significa essere “migliori” degli altri.

A essere vittima delle multe sono soprattutto politici della maggioranza Pdl-Lega. La ragione è presto spiegata: solo presidente del consiglio, assessori e presidenti di commissioni possono parcheggiare davanti a Palazzo Santo Stefano, quello alla fine della via incriminata, e in Provincia comanda il centrodestra. Per gli altri c’è il garage, gratuito, in via Roma.

Domenico Menorello, consigliere Pdl e presidente di commissione, spiega: «Non ho notizie che altri consiglieri del mio partito abbiano ricevuto delle sanzioni. Dal punto di vista legale (Menorello è avvocato) mi sembrano multe inattaccabili». Provi a dirlo anche alla sua collega.

 

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