Sanità epidemia corruzione. 23 mld rubati o buttati su 110

di Riccardo Galli
Pubblicato il 10 Novembre 2015 - 09:49 OLTRE 6 MESI FA
Sanità epidemia corruzione. 23 mld rubati o buttati su 110

Sanità epidemia corruzione. 23 mld rubati o buttati su 110

ROMA – Lo scorso anno le Regioni hanno avuto a disposizione 110 miliardi per la Sanità. Di questi 110 miliardi 23,6 sono stati rubati o buttati. I conti li ha fatti l’Ispe, l’Istituto per l’etica in Sanità. E sono stati avallati da Raffaele Cantone, presidente dell’Anac, l’Anticorruzione.

Già, Cantone, perché nella Sanità è in corso una vera e propria epidemia di corruzione. Non c’è altro modo di definirla: epidemia. I casi di corruzione accertati, giunti a processo penali, accertati con sentenza assommano a un danno per i soldi pubblici pari a 6,4 miliardi in un anno. In un solo anno e soltanto la corruzione accertata vale due volte tutte le Imu e Tasi d’Italia.

E si conteggiano in quei 6,4 miliardi appunto solo e soltanto i casi di corruzione accertati e documentati. Lo studio dell’Ispe non dice ma è usuale e standard che nei reati, in particolare quelli contro il patrimonio, la percentuale dei casi accertati sia decisamente più bassa della totalità del fenomeno criminale. Quindi non si va lontano se si calcola a spanne che quei 6,4 miliardi di soldi rubati nella Sanità possano essere nei fatti almeno dieci, almeno…

A questi miliardi rubati vanno poi sommati ancora i 14 miliardi buttati in sprechi e mala gestione. Assunzioni clientelari, acquisti non necessari, materiali inutilizzati, contratti per servizi a prezzi fuori mercato, mense, lavanderie, sicurezza strapagati…Ogni anno circa 14 miliardi in sprechi vari e spesso la linea di confine tra lo spreco, il non saper spendere, il fregarsene di spendere male tanto sono soldi di nessuno, è sottile. E molti lo passano di qua e di là quel confine, molti ci vivono a cavallo. Sono moltissimi i frontalieri di quel confine nella Sanità.

Sono i dirigenti delle Asl, i fornitori, i burocrati pubblici messi lì per appartenenza politica. Ma anche i sindacati, i primari, i responsabili di qualunque cosa a qualunque titolo. E non di rado si aggiungono anche i pazienti, i cittadini che difendono di fatto ogni spreco confondendolo con garanzia e presidio di salute.

Frontalieri che non a caso si ritrovano tutti a regolare scadenza nel lamento e pianto per i minori fondi, i “tagli” alla Sanità, Regioni in testa. L’anno scorso (2015) i soldi pubblici alla Sanità sono stati 110 miliardi. Quest’anno (2016) sono 111 miliardi. Forse ce ne vorrebbero ancora di più. Ma con che faccia possono chiedere, lamentare e piangere coloro che hanno permesso che 23 miliardi su 110 fossero rubati o buttati. Nel 2016 quanti rubati o buttati saranno i miliardi per i corrotti e/o gli incapaci e non per i malati?