Terremoti e previsioni. Il teatro dell’ assurdo sismico

di Fedora Quattrocchi
Pubblicato il 9 Giugno 2012 - 13:33| Aggiornato il 26 Febbraio 2020 OLTRE 6 MESI FA

Sembra di assistere a un permanente  Teatro dell’Assurdo “sismico” dove, in materia di terremoti,  tutti hanno ragione e tutti hanno torto allo stesso tempo: la Commissione Grandi Rischi; i sindaci del ferrarese, che parlano di “creare il panico senza dare soluzioni”, come ha detto a Rainews 24 il sindaco di Novi;  gli esperti sismologici razionali (es. Enzo Boschi su ADNKronos) che dicono che se la Commissione Grandi Rischi è rispettabile, ripeto, se, essa va presa alla lettera ed allora tutta la “zona più orientale del fronte già attivato” dovrebbe essere evacuata.

Poi vi è chi dice, come Stefano Gresta, neo-presiedente INGV sul Corriere della Sera: «Per quello che ci insegnano le statistiche storiche e le sequenze sismiche delle scorse settimane non possiamo escludere che altri terremoti si possano manifestare ma arrivare a dire che esista una significativa probabilità che accada mi sembra azzardato”. Quindi opinioni diverse quanto tutte rispettabili sul tema dei terremoti.

Aggiungiamo Vasco Errani, presidente dell’Emilia, che su Repubblica, sotto il titolo: “La commissione grandi rischi semina il panico”, ha affermato “Ma fare previsioni [di terremoti] è impossibile”.

A parte la certamente improvvida amplificazione data dal presidente del Consiglio Mario Monti, che non ha fatto seguire la predizione da nessuna misura concreta, si deve però ricordare a Errani che i rinviati a giudizio per omicidio colposo a L’Aquila non son stati certo il presidente della Regione o i sindaci che dovevano pensar con anticipo a costruire bene le case-capannoni o a ristrutturare.

Per omicidio colposo, all’Aquila, son finiti i membri della commissione grandi rischi e anche dirigenti di ricerca INGV. Anche quell’aula giudiziaria allora si vive un piccolo spezzone di Teatro dell’ Assurdo sismico, …. mentre i nostri industriali stanno pensando in queste ore a lasciare la Valle Padana e magari i nostri grandi e decennali operatori di stoccaggio gas naturale padano stanno pensando in queste ore a cosa devono fare dopo siffatte dichiarazioni scritte della Commissione Grandi Rischi.

Vogliamo fermare un pezzo di Italia?