Verbali, quando li lesse Conte? Perché non chiuse subito i 2 comuni? Ma poi chiuse tutta la Lombardia

di Bruno Tucci
Pubblicato il 8 Agosto 2020 - 10:54 OLTRE 6 MESI FA
Verbali, quando li lesse Conte? Perché non chiuse subito i 2 comuni ?

Verbali, quando li lesse Conte? Perché non chiuse subito i 2 comuni ?

Aumentano i contagi, crescono i dubbi, si è detta sempre la verità? Il virus torna a far parlare di sé prima di settembre mese in cui si paventava il ritorno della pandemia.

I casi superano di nuovo quota cinquecento e il premier ripiomba nell’occhio del ciclone. Lo smentirebbero le parole degli scienziati che fin dal 3 marzo avevano suggerito al governo di chiudere le due zone di Alzano e di Nembro. Non fu così, non si dette retta alla task-force creata dallo stesso presidente del Consiglio e il Covid19 dilagò. Mentì dunque Conte il 26 marzo quando si presentò dinanzi alle Camere?

E lo stesso atteggiamento tenne con i magistrati? E’ su questo punto che si è riaccesa violenta la polemica. L’opposizione chiede le dimissioni del premier, ritiene che il fatto sia talmente grave da coinvolgere non solo Conte, ma tutto il governo.

Nessuno si aspettava la nuova ondata di agosto

Certo è che nessuno si sarebbe aspettato ad agosto questa ripresa della pandemia. Ha colto tutti di sorpresa: non solo chi doveva vigilare, ma anche i vigilati. La dimostrazione è nelle foto che sono state pubblicate nei giorni scorsi. Le spiagge piene senza rispettare il distanziamento, la movida che impazza, la retromarcia del ministero sui viaggi in treno.

Insomma, una certa leggerezza dovuta al fatto che i dati delle ultime settimane avevano creato una certa sicurezza per cui la gente, stanca di un inverno passato praticamente chiusi in casa, ha reagito in maniera che potremmo definire scomposta. Che succederà ora? Questa rissa politica provocherà danni e feriti?

Non c’è dubbio che il governo non si augurava una sorpresa del genere. La destra punta il dito contro l’uomo solo al comando, vale a dire Giuseppe Conte che “se ne infischiò” del parere degli esperti e fece di testa sua. Se Alzano e Nembro fossero state chiuse quando gli scienziati lanciarono l’allarme avremmo potuto evitare il disastro che si è poi verificato nel nostro Paese?

Le opposizioni sono sicure a proposito e gridano allo scandalo chiedendo la testa del premier; dalla maggioranza si respingono questi strali e si risponde che se una responsabilità ci fu la colpa è di uno soltanto: del presidente della Lombardia insufficiente dalla a alla zeta.

E’ un braccio di ferro che poco importa all’ opinione pubblica che chiede soltanto la verità e soprattutto sicurezza. Nessuno ha dimenticato le sofferenze patite durante l’isolamento, le carenze dovute alla pandemia, le lunghe file ai supermercati per la paura di restare senza le scorte alimentari, il dramma di centinaia di famiglie che non riuscivano a mettere insieme il pranzo con la cena, il fallimento di decine di piccole imprese costrette a chiudere e con tutta probabilità a non riaprire.

Per carità: non lo si vuole rivivere e nemmeno ricordare. Allora, adesso, subito, è necessario fare chiarezza, e dare a tutti quella sicurezza in modo da far trascorrere a milioni di italiani un agosto di festività in pace.

Niente polemiche, dunque, in questa estate diversa dalle altre. Niente discussioni e dibattiti inutili per nascondere verità che debbono essere chiarite, niente inciuci e patteggiamenti per tirare l’acqua al proprio mulino infischiandosene della comunità.

Se non si è seguito il suggerimento degli scienziati una ragione ci sarà, almeno così si spera. Lo si dica immediatamente agli italiani perché sappiano con certezza quel che è accaduto e quel che potrebbe accadere. Non è più il tempo delle decisioni nelle stanze segrete dei Palazzi romani.

Le forze politiche si rammentino che a settembre si vota in sette regioni importanti e che un referendum dovrà più o meno confermare il taglio dei parlamentari.

Per carità, non parliamo di vendetta: questo è un vocabolo che dobbiamo dimenticare. Però, chi ha sbagliato e non lo dice potrebbe pagarne le conseguenze. Il voto, grazie a Dio, è nelle mani dei cittadini, perché il popolo (vedi la Costituzione) è sovrano.