BAHIA – Una “lotteria” di bambine (ovviamente vergini) vendute agli adulti per meno di 10 euro: è una storia di degrado, crudeltà e perversione quella denunciata da una ong internazionale a Bahia, in Brasile, Paese che tra meno di un anno ospiterà le Olimpiadi. Secondo Menina danca (letteralmente: balla bambina), organizzazione umanitaria con sedi in Brasile e Inghilterra, il festival degli orrori si svolge a Encruzilhada, una cittadina di difficile accesso nel Comune di Vitoria da Conquista.
”Sono casi scioccanti, ma che purtroppo non costituiscono una sorpresa in questa zona, e nessuno fa niente”, ha detto all’Ansa il fondatore della ong, Matt Roper. L’ong si occupa di bambine in condizioni di rischio che vivono nelle comunità carenti lungo la BR-116, l’autostrada più lunga e movimentata del gigante sudamericano.
Sulla vicenda starebbe già indagando la polizia locale, dopo l’interessamento diretto anche dell’avvocato Michael Farias, direttore del Nucleo di difesa di bambini e adolescenti dell’Università statale del sud-est di Bahia (Uesb). Ma i volontari dell’ong sono convinti che lo sfruttamento sessuale di minorenni avvenga alla luce del sole, spesso con il consenso tacito delle stesse forze dell’ordine. La ”riffa delle bambine” sarebbe così nota che molti pedofili arrivano persino da città lontane.
I partecipanti comprano un biglietto da 30 reais (poco più di otto euro) per cercare di vincere il ”premio” in palio: una bimba (ma può essere anche un bimbo) da poter poi molestare liberamente. Le scommesse sarebbero organizzate da narcotrafficanti che, per aumentare gli introiti, metterebbero in palio anche ”minori illibati”, a volte di appena 10 o 11 anni.